Spagna e la sua vita.

Mauro Goretti & Aramini Parri Lucia



La Spagna. Geografia.

Dove si vive.

Un vasto altopiano di antica origine, la Meseta, circondato da catene montuose; le coste sabbiose dell'oceano che si distendono e si ritirano nel gioco delle maree; il litorale del sud diviso tra baie sinuose e lunghi tratti rettilinei, la Spagna è una terra dai due volti: il nord Atlantico verde e piovoso, con caratteristiche tipicamente europee, il sud e vaste zone dell'interno quasi deserte, bruciate dal sole estivo, che ricordano paesaggi africani. Nel nord, verso la costa atlantica, le piogge abbondanti e il clima temperato-fresco coprono di boschi i Monti Cantabrici, che seguono tutto il litorale. La folta vegetazione si trasforma gradatamente all'interno della Meseta in colture di cereali e di bassi cespugli, zone deserte d'estate, che appaiono brulle dopo il raccolto, bruciate dal vento e dal sole. È il paesaggio tipico delle Sierre che si alternano parallele nella Meseta, da nord a sud fino alla Cordigliera Betica, dove troviamo le vette più elevate della penisola: il Monte Mulhacén nella Sierra Nevada raggiunge i 3478 metri. È un andamento tipico della Spagna questo alternarsi di catene come le Sierre, divise l'una dall'altra da importanti fiumi come il Minho, che segna un tratto del confine con il Portogallo, il Duero (Douro in portoghese), il Tago, il Guadiana e il Guadalquivir, che attraversano la Meseta per gettarsi nell'Oceano Atlantico con profondi estuari. Caratteristica che si ripete a occidente, dove l'Ebro divide i Monti Iberici dai Pirenei, le motagne che separano la penisola dall'Europa e che sono in gran parte brulle dalla parte spagnola, verdi e boscose da quella francese. Se il paesaggio interno della Meseta appare spesso arido e monotono, le coste risultano tra le più belle e varie d'Europa: dalle vaste spiagge del nord, che si insinuano tra i monti circondate da boschi di conifere, alle calette pittoresche della Costa Brava, dalle rive della Costa Blanca e della Costa del Sol, ormai in gran parte soffocate dagli alti edifici dello sviluppo turistico, fino al profondo sud e alla estrema punta meridionale di Tarifa. Qui dalla spiaggia che si alza in maestose dune bianche si intravedono i suggestivi contorni dei monti della costa africana. C'è poi la paludosa pianura di Siviglia (Las Marismas) nel delta del Guadalquivir, che si affaccia sull'oceano ai confini del Portogallo. La struttura del territorio, con le montagne che impediscono ai venti dell'Atlantico di portare l'umidità negli altopiani interni, rende il clima molto diverso da zona a zona. A sud in estate si respira aria d'Africa e l'umidità rende il caldo afoso e difficile da sopportare: la gente nel periodo più caldo della giornata riposa e le città si affollano da sera fino a notte inoltrata. Così cambiano orari e abitudini: i negozi aprono tardi e chiudono tardi, e si comincia a cucinare per cena alle nove di sera. Qui, a differenza del vicino Portogallo, la popolazione tende a vivere in città, mentre nella campagna appaiono rari cascinali e in lontananza sulle cime delle colline si stagliano contro il cielo azzurro cartelloni pubblicitari a forma di toro. Le città, del resto, in Spagna sono molto belle e caratteristiche. Specialmente al sud, dove nei centri storici troviamo riuniti i resti delle diverse civiltà che hanno occupato il territorio: i Romani, gli Arabi... Fantastiche sono le città dell'Andalusia come Siviglia, dove troviamo uno dei minareti più alti del mondo, la Giralda, e la più grande cattedrale gotica spagnola, o Cordoba, con la più vasta moschea del mondo, nel cui interno è stata costruita una cattedrale barocca, e, vicino, il ponte romano sul Guadalquivir. Una lapide all'ingresso della più bella città andalusa recita: “Non c'è peggior sfortuna al mondo che essere ciechi a Granada” e ci rivela le meraviglie che possiamo trovare qui: la fortezza araba dell'Alhambra in cui si trova l'Alcazar, la più bella e grande reggia lasciataci dai musulmani, o le tipiche abitazioni dei gitani sul Sacro Monte, in parte scavate nel tufo, dove la sera si balla il flamenco per i turisti, e le case del quartiere arabo Albaicin, con le cime della Sierra Nevada sullo sfondo. Valencia, la terza città di Spagna, al centro di una vasta zona agricola, ricorda nel nucleo centrale circondato da moderni palazzi il suo passato di capitale araba, la sua cultura e la sua grande passione religiosa. Oggi è famosa soprattutto per le sfilate di carri per le “Feste di Primavera”. Seconda città del Paese, Barcellona è una metropoli piena di vita, dove divertimento, cultura e lavoro convivono perfettamente. Non è facile raccontarla in sintesi ricca com'è di scorci interessanti: il porto commerciale, uno dei più importanti del Mediterraneo, costellato da ristoranti tipici, le strette vie del Barrio Gotico, l'antico quartiere intorno alla cattedrale ancora intatto, e le ramblas, i viali che scendono al mare, dove si trovano negozi folkloristici e bancarelle con merci provenienti da tutto il mondo, la Sagrada Familia, un'opera colossale dell'architetto Gaudi che fonde nello stile le cattedrali gotiche e l'arte araba, le due grandi realtà di questo paese. Madrid, la capitale, residenza della Casa Reale, sulla Meseta, al centro della penisola, costituisce il maggior polo d'attrazione economico, culturale e artistico. È una città moderna, con grandi viali, palazzi signorili e ampie zone verdi. Centro culturale di importanza internazionale, possiede uno dei più importanti musei del mondo, il Prado, che ospita dipinti dei maggiori pittori spagnoli, da Velàzquez a Goya, e di molti altri grandi pittori europei come Bosch e Rubens. L'elenco delle città spagnole degne di nota sarebbe ancora molto lungo, ma ne citiamo solamente alcune. A nord di Madrid troviamo Burgos, l'antica capitale del Regno di Castiglia, più a ovest Pamplona, famosa per la festa dei tori, liberi di correre nelle strade. Vicino all'oceano sorge Bilbao, centro industriale e principale città della regione basca, e, verso il confine francese, San Sebastian, importante stazione turistica. Dalla parte opposta, all'estremo occidente, troviamo Santiago de Compostela, importante centro religioso medievale, con una cattedrale romanica che è meta ancora oggi di pellegrinaggi, e, nella Meseta, Salamanca, famosa per la sua università, tra le più antiche del mondo. Non bisogna poi dimenticare che alla Spagna appartengono anche due arcipelaghi: le Isole Baleari, nel Mar Mediterraneo, formate da due isole maggiori, Maiorca e Minorca, e da due isole più piccole, Ibiza e Formentera, e le Isole Canarie, nell'Oceano Atlantico, al largo della costa africana, con sette isole principali: ( Tenerife, Gran Canaria, La Palma, Fuerteventura, Lanzarote, Gomera e Hierro).

Chi ci vive.

Le diverse caratteristiche fisiche della gente, lo stile di vita così lontano tra nord e sud, le tradizioni popolari delle varie regioni e le diverse lingue parlate dagli Spagnoli ci raccontano l'alternarsi di tanti popoli che hanno abitato e occupato la Penisola Iberica. Prima troviamo i Baschi e gli Iberi, poi dal centro Europa arrivano i Celti, mentre a sud si insediano i Cartaginesi, dominatori del Mediterraneo. Quindi i Romani, gli Svevi e i Visigoti, fino a giungere alla dominazione araba, che più di ogni altra ha lasciato un'impronta nelle regioni e nella gente del sud. A questo elenco si deve aggiungere una minoranza di Zingari (in Spagna vennero chiamati gitani) che ancora oggi abita l'Andalusia ed è ormai parte del folklore e della cultura spagnoli. Ma torniamo al dominio musulmano e procediamo poi fino ai nostri giorni. Siamo nel sec. VIII. Gli Arabi invasori si dimostrano governanti illuminati, favoriscono lo sviluppo economico del Paese, introducono nuovi metodi di lavorazione dei campi come l'irrigazione e importano nuove colture (zucchero, riso, baco da seta). Nello stesso tempo divulgano la loro arte e filosofia di vita. Gli Spagnoli, spinti nel nord del Paese, non cessano di combattere per cercare di riconquistare le terre perdute. Ci riusciranno alla fine del XV sec., sotto il regno di Isabella di Castiglia. Gli Arabi vengono cacciati definitivamente dalla Spagna, che ritorna sotto il controllo occidentale. E siamo giunti all'anno fondamentale nella storia del Paese: il 1492. Con la scoperta dell'America si apre la strada alla colonizzazione di terre nelle Americhe e si dà nuovo slancio al commercio con i prodotti che giungono da oltreoceano. La Spagna diventa una delle maggiori potenze mondiali. Il suo dominio dura fino al 1588, quando la flotta dell'invincibile Armada viene sconfitta dagli Inglesi. Con la perdita del controllo dei mari la Spagna non può più proteggere le sue colonie. Inizia così un lungo periodo di decadenza. Nel 1931 il re abbandona la Spagna e viene proclamata la repubblica, ma nel 1936 il generale Francisco Franco, leader dei nazionalisti, promuove la guerra civile e nel 1939 sale al potere: lo deterrà sino alla morte (1975), quando verrà nuovamente instaurata la monarchia con re Juan Carlos. Oggi, dimenticati i 40 anni della dittatura fascista che ha bloccato la crescita economica e sociale del Paese, la Spagna ha riavviato il processo di sviluppo e sta velocemente recuperando il tempo perduto. I suoi abitanti, non molti rispetto alla vastità del territorio, vivono preferibilmente in città; il ritmo di accrescimento è basso e la popolazione si sta stabilizzando. La Spagna è per tradizione un grande Paese di religione cattolica, ma sono presenti minoranze di musulmani, protestanti ed ebrei.

Come si vive.

I gitani che ballano il flamenco nelle case bianche scavate nel tufo di Granada, i tori scatenati nelle strade di Pamplona, le strade dissestate del sud, la vita spenta di paesi assolati sono ormai un ricordo da cartolina: la realtà spagnola oggi è fatta di industrie metalmeccaniche, di autostrade, di centri commerciali, di turismo organizzato, banche e negozi... Dopo la morte di Franco, che ha mantenuto la Spagna per quasi 40 anni nella morsa della dittatura fascista, e la salita al trono di re Juan Carlos I di Borbone, si è innescata una profonda trasformazione sociale, politica ed economica che ha portato il Paese a grandi passi verso il livello di vita delle nazioni più sviluppate. A questo risultato ha contribuito anche l'ingresso del Paese nella CEE (1986). Nel giro di alcuni anni è stata ampliata e modernizzata la rete dei trasporti. Si sono alimentate autostrade, linee ferroviarie, linee aeree che permettono un collegamento veloce con tutta l'Europa, contribuendo allo sviluppo del turismo internazionale. La Spagna, infatti, con i suoi monumenti storici, il folklore delle regioni del sud, le feste religiose, le spiagge, la buona cucina e il basso costo della vita, attira turisti da tutta Europa. D'altra parte lo sviluppo turistico e il benessere economico hanno anche contribuito alla crescita incontrollata dei luoghi turistici. Così lungo le coste un tempo semideserte e le baie circondate dal verde si alzano oggi modxerni palazzi che soffocano i vecchi villaggi di pescatori. Lo sviluppo edilizio per fortuna ha risparmiato molti luoghi meno accessibili e pieni di fascino della Spagna. Il turismo si dirige infatti soprattutto sulle Isole Baleari e Canarie, sulla costa mediterranea e atlantica e nelle città del sud (Valencia, Sivigli, Granada, Còrdoba). Nel sud il clima particolarmente caldo permette la crescita delle palme da banane e da datteri. Nelle buertas (orti dal suolo fertile che consentono più raccolti all'anno) e nelle pianure irrigate crescono verdura, riso, canna da zucchero, mais, patate. All'interno, nella Meseta, dove le precipitazioni scarseggiano e il clima è spesso torrido, l'agricoltura offre orzo e frumento. Ma si lascia anche il terreno a pascolo per nutrire i numerosi ovini (capre e pecore), allevamento tipico spagnolo, mentre quello dei bovini, un tempo scarso, è in aumento. In Spagna anche la pesca è molto diffusa, specialmente sulla costa atlantica dove ci si dedica anche alla coltura dei molluschi il sottosuolo è ricco di risorse minerarie (zinco, piombo, carbone, ferro, rame, stagno) che hanno permesso lo sviluppo delle industrie estrattive, ma oggi il settore di maggior importanza è quello meccanico, in particolare dell'auto. Lo sviluppo industriale non è omogeneo. Nel centro solo la zona attorno a Madrid è industrializzata. Per trovare altri insediamenti importanti bisogna spostarsi a est dove, concentrate nell'area di Barcellona, troviamo industrie tessili, meccaniche, chimiche, oppure spingersi dalla parte opposta sulla costa atlantica settentrionale (Paesi Baschi e Asturie) dove si trovano cantieri navali e industrie metallurgiche. Tra i prodotti dell'artigianato locale sono da ricordare gli articoli in pelle, prodotti di oreficeria (in particolare in filigrana d'argento), armi damaschinate, ventagli, mantiglie, prodotti in sughero e in legno lavorato.
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