Come vivevano i nobili del Settecento.
Aramini Parri Lucia |
Come vivevano i nobili del Settecento.
L'aristocrazia, fino
alla fine del Settecento, godeva ancora in tutti gli stati europei di
una posizione di privilegio. Infatti, la società europea
settecentesca era suddivisa in “ordini”, cioè in raggruppamenti
sociali che comportavano, per chi vi faceva parte, differenze di tipo
non solo economico, ma anche giuridico. In particolare i primi due
ordini, clero e nobiltà, godevano di particolari privilegi da cui
erano esclusi gli appartenenti al terzo ordine, cioè la grande
maggioranza della popolazione. Tuttavia, mentre il clero nel corso
del XVII secolo, a causa delle politiche riformatrici di molti
sovrani europei, cominciò a perdere una parte dei propri privilegi,
l'aristocrazia riuscì in genere a difenderli fino alla rivoluzione
francese, che individuerà proprio nella nobiltà uno dei suoi
principali avversari.
I nobili non sono tutti uguali.
In realtà la
condizione della classe nobiliare era tutt'altro che omogenea. Per
esempio, in Francia vi erano sia nobili che avevano fatto fruttare le
proprie terre fino ad accumulare immense ricchezze, sia nobili che si
erano impoveriti al punto da potersi permettere un tenore di vita
solo superiore a quello dei contadini. Sempre in Francia vi era poi
la distinzione tra “nobili di spada” e “nobili di toga”: i
primi avevano ereditato il proprio titolo dai cavalieri medioevali,
mentre i secondi erano i discendenti di quei borghesi che, nel corso
del Cinquecento e del Seicento avevano acquistato la carica di
magistrato rendendola ereditaria. Ciò che accomunava i nobili
europei non era, dunque, nella condizione economica, nell'antichità
e l'origine del titolo nobiliare, bensì il possesso stesso di un
titolo ereditario che permetteva loro di godere di particolari
privilegi.
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