Italia cuore del Mediterraneo.
Mauro Goretti & Aramini Parri Lucia |
L'Italia. Geografia.
Dove si vive.
Le alte montagne
imbiancate di neve dell'arco alpino, la grande pianura di campi
coltivati, fitta di paesi e di metropoli industriali, le colline
verdi di vigne e di boschi che nascondono antiche città ricche di
monumenti storici, le spiagge coperte da file di ombrelloni colorati,
la lunga dorsale degli Appennini che si spinge fino al centro del
Mediterraneo, le baie pittoresche, i vulcani spenti e quelli in
attività che si alzano su distese di agrumi e di mandorli: questa è
l'Italia, un Paese dai mille volti per la forma del territorio e per
le diverse civiltà che hanno lasciato il segno in ogni angolo; un
territorio dal clima mite e dagli innumerevoli luoghi pittoreschi che
attirano i turisti da ogni parte del mondo. Qui troviamo le montagne
più alte d'Europa: le Alpi, con cime che oltrepassano i 4000 metri
sul livello del mare: il Monte Bianco (4807 m), il Monte Rosa (4633
m), il Cervino (4478 m). Ci sono poi le montagne più
caratteristiche, le Dolomiti, divise fra Trentino e Veneto, la cui
massa erosa dal tempo presenta guglie, torri e muraglie di nuda
roccia che si stagliano sui pianori coperti di boschi, e gli
Appennini che costituiscono l'ossatura della penisola percorrendola
da nord a sud. A fondo valle il paesaggio è stato modificato
completamente dall'uomo. La Pianura Padana, che attraversa da
occidente a oriente le regioni del nord, è diventata un intreccio di
strade e autostrade, campi coltivati in modo intensivo e grandi città
che si estendono a macchia d'olio. Il nord, industriale e agricolo,
gode anche di una fitta rete fluviale, grazie alla presenza dei
maggiori corsi d'acqua del Paese: il Po, che riceve gli affluenti a
sinistra delle Alpi e a destra dagli Appennini, l'Adige, il Brenta,
il Piave. Meno ricche d'acqua sono i fiumi appenninici, anche se il
Tevere e l'Arno risultano tra i più lunghi d'Italia. Se le montagne
formano paesaggi pieni di fascino, il mare rappresenta la maggiore
attrazione turistica del Paese. Sull'Adriatico le coste basse e
sabbiose si aprono in lagune, come quella di Venezia, e ampie paludi,
come le Valli di Comacchio. Sul Tirreno, dove le montagne si
avvicinano al mare, le coste diventano alte e rocciose, con
affascinanti insenature e dirupi che scendono a picco sull'acqua.
Anche i laghi italiani situati ai piedi delle Alpi attirano numerosi
turisti. I laghi di Garda, Maggiore, di Como e d'Iseo offrono bei
paesaggi e clima mite. La ricchezza di opere artistiche è uno dei
maggiori beni del Paese. Dal sud al nord si trovano monumenti greci,
romani, medievali, rinascimentali e barocchi. Andiamo a cercarli
nelle città più importanti. Roma, la
capitale, la cui vita ruota intorno ad ambasciate e uffici statali,
conserva intatti i più importanti monumenti imperiali, come il
Colosseo e i Fori Romani, e poi musei, chiese paleocristiane (Santa
Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura
ecc.). E al suo centro racchiude lo Stato del Vaticano, con la
famosa Piazza San Pietro. Firenze, non
è da meno: con i suoi palazzi e le sue chiese rinascimentali, il
duomo, il campanile di Giotto, e il Palazzo della Signoria trasporta
il visitatore in tempi antichi. Venezia, poi,
è un gioiello unico al mondo. Le facciate dei palazzi di stile
composito, che risentono dell'influenza dell'oriente, si specchiano
nei mille canali della laguna.
Chi ci vive.
La popolazione
presenta caratteri misti per i numerosi popoli che hanno occupato il
Paese nelle varie epoche. L'Italia è nazione dalla storia
complessa, madre del più grande impero occidentale dell'antichità,
divisa dopo la sua disfatta (sino al XIX sec.) in tanti piccoli Stati
in lotta tra loro. Vediamo insieme le civiltà più antiche. Prima
arrivarono i Greci, che
fondarono sulle coste dell'Italia meridionale (Sicilia, Calabria,
Puglia, Basilicata) fiorenti colonie (Magna Grecia), mentre in alcuni
luoghi della Sicilia e Sardegna si stabilivano i Cartaginesi. Poi
vennero i Romani, che
contribuirono alla fusione delle popolazioni locali (Etruschi, Latini
…) e seppero riunire un vastissimo impero: dominavano
tutti i territori del Mediterraneo. A nord-ovest occuparono tutte le
terre fino alla Gran Bretagna e a est si spinsero sulle coste del Mar
Nero, diffondendo ovunque la civiltà romana. La fine dell'Impero
romano coincide con l'arrivo di popolazioni barbariche,
provenienti da oriente e scese
in Italia dal nord, che conquistarono il Paese e si unirono alla
popolazione locale. L'Italia quindi si divise politicamente. Solo
nel XIX sec., con le guerre di indipendenza, gli
Italiani riuscirono a trovare l'unità e a formare un unico Stato. È
il 1861: nasce il Regno d'Italia sotto
i Savoia. Caduta poi in un regime dittatoriale (fascismo)
che la portò alla sconfitta nella Seconda guerra mondiale, in
seguito a un referendum nel 1946 l'Italia diventò una repubblica.
Nel Paese oggi vivono alcune
minoranze tedesche, franco-provenzali, slave, albanesi, catalane. Le
regioni in cui si trovano sono state dichiarate autonome e le
minoranze godono di particolare protezione. In Val d'Aosta e in
Trentino Alto Adige la lingua parlata
dalla minoranza, rispettivamente il francese e il tedesco, viene
insegnata nelle scuole accanto a quella italiana. La maggior parte
della popolazione professa la religione cattolica.
Le popolazioni meridionali, richiamate al nord dal grande sviluppo
industriale degli anni Sessanta, si sono ormai integrate con la
popolazione locale. La crisi economica, che ha colpito le città
industriali negli anni Novanta, ha spinto molti immigrati a tornare
al loro Paese d'origine. Nonostante il periodo di crisi, la penisola
è meta di emigranti provenienti dai Paesi extracomunitari:
dall'Africa, dall'Europa dell'est, dalle Filippine, dall'America
centrale. Nelle strade delle città si vedono sempre più di
frequente persone di tutte le razze che per ora si accontentano di
lavori pesanti e saltuari, ma che dovrebbero essere inserite
produttivamente nella società.
Come si vive.
L'Italia ancora oggi
è spaccata in due. Il nord ha
raggiunto il benessere economico e anche nella crisi non ha
rallentato di molto il suo tenore di vita. Le grandi città non si
liberano del traffico intasato e delle grandi contraddizioni sociali:
ci sono gli emarginati che non trovano un ruolo nella società, gli
immigrati che non si sono ancora integrati, i nuovi disoccupati,
mentre nelle periferie fioriscono grandi centri commerciali.
Dall'altra parte il sud non
riesce a decollare. La malavita organizzata e uno Stato assente e
comunque inadempiente mantengono le condizioni di vita di sempre:
disoccupazione, clientelismo, lavoro sommerso, mancanza di tutti i
servizi per la popolazione più povera. Ma torniamo all'Italia
unita. La rete stradale e
ferroviaria è tra le
più efficienti d'Europa, con una serie di grandi arterie
autostradali che permettono di raggiungere in breve tempo ogni angolo
del Paese, facilitando il commercio e il turismo, che
rappresenta proprio una delle principali risorse economiche. Gli
Italiani amano la loro terra e il lavoro. L'agricoltura
infatti è fiorente. Il suolo
è coltivato in modo intensivo, soprattutto nelle pianure dove si
susseguono campi di grano, riso, mais, girasoli, patate, verdura,
mentre sulle colline prevalgono i vigneti, da cui si ottengono
moltissime qualità di vini pregiati che vengono esportati in tutto
il mondo. Gli alberi da frutto sono
coltivati ovunque, anche nelle regioni montane (per esempio sono
famose le mele del Trentino), mentre al sud sono diffusi gli
agrumeti, con buona produzione di arance, mandarini, limoni, pompelmi
e, in Calabria, il bergamotto, da cui si ottiene un'essenza
utilizzata in profumeria. Diffuso è anche l'olivo, tipica
pianta mediterranea, da cui si ottiene una notevole quantità di
olio. Sulla costa ligure è praticata la floricoltura:
vaste zone sono coperte di serre e i fiori ottenuti vengono inviati
in ogni parte del mondo. L'allevamento del
bestiame si è industrializzato; al nord bovini, suini e pollame sono
tenuti in stalle moderne e forniscono carne, latte, formaggi e
salumi, mentre al sud in alcune zone la pastorizia è ancora
tradizionale. Lungo le coste si pratica la pesca che
però non è sufficiente a coprire nemmeno il fabbisogno interno. Le
risorse del sottosuolo non
sono rilevanti e l'Italia deve importare la maggior parte delle
materie prime. I torrenti di montagna sono utilizzati negli impianti
idroelettrici, ma si devono importare grandi quantitativi di energia:
petrolio e anche elettricità dalla vicina Francia. Le industrie,
concentrate al nord, stanno
gradualmente trasferendo nelle regioni meridionali gli impianti
produttivi per il minor costo della manodopera e le incentivazioni
dello Stato. Importante è l'industria metallurgica, siderurgica e
metalmeccanica. Si costruiscono treni, navi e soprattutto
automobili, motociclette, macchine agricole, elettrodomestici; buona
è la produzione chimica, oltre a quella tessile e della moda,
conosciute a livello mondiale. Diffusi sono anche i cementifici e la
produzione di laterizi. La cucina italiana, nota per la sua qualità,
è garanzia per l'industria di trasformazione dei prodotti alimentari
(industria conserviera, pastifici, salumifici, industria casearia,
vini, ecc).
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