Sulle sponde dei fiumi. Ecologia.
Aramini Parri Lucia |
Sulle sponde dei fiumi. Ecologia.
Molti fiumi di
pianura sono regolati da chiuse, griglie o canali. In genere, una
chiusa non rappresenta un ostacolo insormontabile per gli uccelli,
che possono superarla in volo. La cosa risulta più difficile per i
pesci, anche se certe specie migratrici, come i salmoni, quando
risalgono la corrente sono in grado di superare rapide e piccoli
sbarramenti. Le sponde dei corsi d'acqua che sono state
cementificate o comunque in qualche modo edificate, distruggendo la
vegetazione naturale, pongono problemi maggiori. L'assenza di
copertura vegetale danneggia specie esigenti come la lontra o
l'arvicola terrestre. Per fortuna, l'importanza della vegetazione
degli argini viene oggi riconosciuta e assecondata, per esempio
piantando specie idonee, come salici o pioppi.
CANTI SULLE SPONDE.
Gli uccelli che
frequentano i corsi d'acqua sono più facili da osservare dei
mammiferi. Tra i più vistosi, vi sono i cigni reali (Cygnus
olor), presenti su molti fiumi a
corso lento. In primavera, le coppie scelgono un luogo adatto per
costruire il nido, tra i giunchi, i carici o le canne palustri, molto
vicino al bordo dell'acqua. In questo periodo, i maschi possono
comportarsi in modo molto aggressivo, sopratutto nei confronti dei
cani. Dove gli alberi crescono liberamente, flora e fauna ne
traggono vantaggio. Salici, pioppi e ontani vegetano bene sui suoli
umidi e fertili e contribuiscono a creare habitat preziosi per gli
animali e per altre specie vegetali. In inverno, i frutti
dell'ontano attirano stormi di lucherini (Carduelis
spinus). In primavera e
all'inizio dell'estate, si odono i canti degli uccelli delle sponde.
Dai cespugli fitti proviene il canto squillante dell'usignolo di
fiume, mentre dai canneti che bordano i fossati quello gaio e
melodioso del migliarino di palude (Emberiza schoeniclus).
Uno dei primi a giungere, in
primavera, è il luì piccolo (Phylloscopus collybila), che
ama cantare da alti rami sporgenti sull'acqua. Anche la capinera
(Sylvia atricapilla) frequenta
gli alberi e gli arbusti delle sponde. Un suo parente stretto, il
beccafico, predilige le piantagioni di pioppi, soprattutto dove il
terreno è coperto da un fitto sottobosco, con ortiche e vegetazione
palustre. I boschetti di salici e i tratti paludosi delle rive
attirano le cannaiole (Acrocephalus scipaceus),
dall'insistente canto metallico,
che non di rado si riproducono nei canneti. Questi ambienti
raccolgono anche rane e bisce d'acqua, che sono il loro principale
predatore. A volte è possibile scorgere una biscia mentre
attraversa a nuoto un corso d'acqua. I terreni impaludati presso le
rive attirano uccelli limicoli, come il beccaccino (Gallinago
gallinago) e la pettegola
(Tringa totanus), che
si nutrono ai bordi del fiume, sul terreno umido; alcuni, come il
piro piro piccolo, possono anche riprodurvisi in primavera.
GUIZZI
NELL'ACQUA.
Altri
uccelli sovente associati ai corsi d'acqua sono le ballerine. La
ballerina bianca (Motacilla alba) può
essere osservata in tutte le stagioni, mentre becchetta sul fango
umido delle sponde; la ballerina gialla (Motacilla cinerea)
si allontana invece di rado
dall'acqua. Questa specie nidifica sulle sponde dei torrenti di
collina e di montagna, ma la si può trovare anche nei tratti
inferiori dei fiumi, presso sbarramenti o cascate. Anche la
cutrettola (Motacilla flava), che
appartiene alla stessa famiglia, frequenta in estate le sponde,
soprattutto i prati umidi in prossimità delle rive. Sui fiumi si
possono incontrare anche diverse anatre. La più comune e facile da
osservare è il germano reale (Anas platyrhynchos). Altre
sono più schive, come la piccola marzaiola (Anas
querquedula) o il moriglione
(Aythya ferina), che
si tuffa alla ricerca di cibo. D'inverno si possono vedere anche
specie che si riproducono più anord, come la moretta (Aythya
fuligula), lo smergo maggiore
(Mergus merganser) e
lo smergo minore (Mergus serrator). Sui
fiumi è facile incontrare anche alcuni uccelli acquatici che
potrebbero essere scambiati per anatre, ma che non lo sono. La
folaga (Fulica atras) e
la gallinella d'acqua (Gallinula chloropus) sono
entrambe nere, ma la prima è più grande e trascorre la maggior
parte del tempo in acque aperte, immergendosi in cerca di cibo. Ha
una placca bianca sulla fronte, sopra il becco, e zampe palmate che
la aiutano nel nuoto. La gallinella d'acqua invece si trova più a
suo agio tra la vegetazione delle rive. Ha una macchia rossa sul
becco e un'area bianca sulla parte inferiore della coda. La maggior
parte dei fiumi è ricca di pesci, con specie diverse secondo
l'habitat e la velocità della corrente: i più tipici sono il barbo
(Barbus barbus), la
trota (Salmo trutta) e
il cavedano (Leuciscus cephalus). Se
l'acqua è limpida, è possibile a volte seguire dalla riva le
evoluzioni di banchi di pesciolini o di qualche grosso esemplare.
Con un po' di fortuna si potrà vedere un luccio (Esox
lucius) in agguato tra le erbe
acquatiche sotto la sponda.
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