L'elettronica e le sue applicazioni.
Mauro Goretti - Programmatore. |
L'elettronica e le sue applicazioni.
Lo studio dell'elettrone.
La
scoperta dell'elettrone avvenne il secolo scorso. Già nel 1879 il
fisico
inglese
Guglielmo Crookes aveva osservato che, facendo venire una scarica
elettrica
in un gas molto rarefatto contenuto in tubo di vetro, si produceva
all'interno
del tubo una radiazione che sembrava proiettarsi dall'elettrodo
negativo
(catodo) verso quello positivo (anodo) e che rendeva fluorescente
il
vetro del fondo del tubo che non fermava la corsa. Nel 1897 un altro
fisico
inglese,
Giuseppe Thomson (al quale nel 1906 venne assegnato il premio Nobel)
dimostrò
che quella radiazione era costituita da un fascetto di elettroni e,
perfezionando
il
tubo di Crookes, riuscì persino a misurare il “peso”
dell'elettrone.
Ormai
era agevole produrre elettroni liberi e studiare tutte le
caratteristiche che si
possedevano.
Da allora lo studio dell'elettrone in se stesso ha interessato la
sola
fisica, mentre tutto quanto riguarda le innumerevoli applicazioni
pratiche
dell'elettrone
ha fatto nascere una nuova prodigiosa scienza: l'elettronica.
La nascita dell'elettronica.
La
data di nascita dell'elettronica si può far risalire a una
esperienza di Edison,
compiuta
nel 1883. Edison introdusse una piastrina metallica in una lampadina
e
scoprì
che, quando questa era accesa, la piastrina raccoglieva cariche
negative
(cioè
elettroni) provenienti dal filamento incandescente. Fu ancora una
volta
Thomson
a dare una interpretazione di questo fenomeno e soprattutto a
indicare
il
suo immenso valore pratico. Infatti, seguendo l'esperienza di Edison
si potevano
produrre
elettroni portando un filamento metallico ad alta temperatura: il
fenomeno
fu
chiamato “effetto termoionico”. Su di esso è basato il
funzionamento delle “valvole
termoioniche”,
che per lungo tempo furono dispositivi essenziali nelle
apparecchiature
elettroniche.
La prima di queste valvole fu il “diodo”, costruito da Fleming
nel 1904
e
impiegato per rivelare i segnali delle trasmissioni senza fili; nel
1906, introducendo
nel
diodo un terzo elettrodo, fu realizzato il “triodo”, che
funzionava anche come
amplificatore.
Attualmente le valvole termoioniche sono quasi completamente
sostituite
con diodi a semiconduttore e transistor.
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