La Signoria di Milano: i Torriani. Storia.
Mauro Goretti - Programmatore. |
La Signoria di Milano: i Torriani. Storia.
La
mattina del 27 novembre 1237, le milizie della “Lega
Lombarda”(formata dai maggiori Comuni della Lombardia, dell'Emilia
e del Veneto) affrontarono le truppe dell'imperatore Federico II
presso Cortenuova (Bergamo). Per tutta la giornata i soldati delle
milizie comunali riuscirono a sostenere l'impero dell'esercito
imperiale, ma nella notte, ormai stremati e ridotti di numero,
decisero di abbandonare il campo di battaglia e di darsi alla fuga.
Dispersi per la campagna lombarda, essi sarebbero stati certamente
sterminati dalla cavalleria imperiale se in loro aiuto non fosse
giunto il milanese Pagano Della Torre, Signore della Valsassina.
Egli li accolse nelle sue terre e, dopo averli fatti ristorare perché
riprendessero le forze, decise di riaccompagnarli in perfetto ordine
a Milano. Pagano Della Torre fece il suo ingresso a Milano tra due
ali di folla esultante: i Milanesi vollero esprimergli la loro grande
riconoscenza poiché aveva salvato le milizie della Lega da un
disastro totale.
Il primo Signore di Milano.
Quando
a Milano la lotta tra i nobili e il popolo si fece più accanita, il
popolo milanese si ricordò di Pagano Della Torre che parve il più
adatto per proteggere il popolo contro i soprusi della nobiltà. Nel
1240, Pagano Della Torre fu nominato capitano del popolo. In tal
modo, la famiglia Della Torre (detta anche dei Torriani) entrava a
far parte della storia di Milano. Salito al potere, Pagano Della
Torre si adoperò per far approvare dei provvedimenti a favore del
partito popolare: conquistò sempre più la fiducia del popolo
milanese e raggiunse un prestigio tale da potersi considerare signore
della città. Alla sua morte (anno 1241), il popolo, riconoscente
alla famiglia dei Torriani, nominò come suo capo Martino Della Torre
(nipote di Pagano). Il nuovo Signore si mostrò degno della fiducia
dei popolani: nel 1248 egli stabilì che anche gli ecclesiastici e i
nobili i quali, fino allora, avevano della città, e si attirò
l'odio dei nobili i quali, fino allora, avevano avuto il privilegio
di non pagare tasse.
Milano salvata dai Torriani.
Dopo
la morte dell'imperatore Federico II, avvenuta nel 1250, i più
potenti signori dell'Italia settentrionale mirarono a conquistare per
se la ricca regione. Tra questi, il più temibile era Ezzelino IV da
Romano, signore di gran parte del Veneto. Egli, infatti, nel 1259
lanciò le sue milizie all'assalto delle principali città lombarde.
Conquistata Brescia, Ezzelino si diresse con tutte le sue milizie
verso l'Adda per assalire Milano. Allora Martino Della Torre decise
di prevenirlo: unite le milizie milanesi a quelle di Oberto
Pelabicino, signore di Cremona, affrontò Ezzelino presso Cassano
d'Adda. La battaglia fu lunga e sanguinosissima; ma, alla fine, le
truppe di Ezzelino da Romano furono duramente sconfitte. Ezzelino,
ferito gravemente, venne fatto prigioniero. I nobili milanesi, che
pur di liberarsi dei Torriani si erano alleati con Ezzelino da
Romano, videro fallire il loro piano. Martino Della Torre si trovò
così ad essere il vero signore di Milano: iniziava per la città
lombarda la Signoria dei Torriani.
Caduta dei Torriani.
Il
22 luglio 1262, papa Urbano IV nominò arcivescovo di Milano Ottone
Visconti. Poiché il nuovo arcivescovo apparteneva alla più potente
famiglia della nobiltà, i nobili lo considerarono l'uomo più adatto
per abbattere la potenza dei Torriani. Ma anche questa volta le
speranze dei nobili andarono deluse: il popolo milanese, solidale con
i Torriani, occupò militarmente l'Arcivescovado e non permise ad
Ottone Visconti di fare il suo ingresso in Milano. Nemmeno la
scomunica lanciata dal papa contro la città valse a cambiare le
decisioni del popolo milanese. Ma Ottone Visconti, deciso a non
rinunciare alla sua sede vescovile non si diede per vinto. Si alleò
con molte altre famiglie nobili e attese il momento opportuno per
agire. Tale momento non si presentò troppo presto: dovettero
trascorrere ben ben quindici anni prima che l'arcivescovo potesse
sentirsi in grado di affrontare le forze dei Torriani. Lo scontro
avvenne presso Desio, il 20 gennaio del 1277. I Torriani, guidati da
Napo Della Torre, furono pienamente sconfitti. Caduto prigioniero,
Napo venne chiuso in una gabbia nel Cstello Baradello di Como e
lasciato morire di fame. Quando a Milano giunse la notizia della
completa disfatta dei Torriani, i cittadini contrari a questa
famiglia si lanciarono alla distruzione e al saccheggio delle sue
case. Ancora oggi, una via del centro di Milano denominata “Case
rotte” ricorda la distruzione delle abitazioni dei Torriani. Dopo
alcuni anni, i Torriani riuscirono ancora a riacquistare una certa
autorità in Milano. Nel 1309 la carica di capitano del popolo
veniva nuovamente assegnata a un Della Torre. Ma alcuni anni dopo
(1311), in occasione della discesa in Italia dell'imperatore Enrico
VII di Lussemburgo, la fortuna dei Torriani crollò per sempre.
Poiché si mostrarono ostili all'imperatore, i Della Torre furono
posti al bando come ribelli. Ne approfittò allora un membro della
famiglia dei Visconti, Matteo, per ottenere dall'imperatore il titolo
di “Vicario imperiale per la città di Milano e il contado”. Due
anni dopo, ottenuto il titolo di “Dominus Mediolani” (signore di
Milano), Matteo Visconti dava inizio a una nuova Signoria: quella
viscontea. Era l'anno 1313.
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