Filippo II di Spagna.
Mauro Goretti - Programmatore. |
Filippo II di Spagna.
“Gli
altri possono conquistare regni,ma la Casa d'Austria li sposa”.
Così era stato detto,
giustamente,della
Casa d'Asburgo. Cominciò l'imperatore Massimiliano,il quale combinò
così
bene il suo matrimonio e quello dei suoi eredi,che alla fine del XV
secolo le corone
più
preziose d'Europa ornavano il capo dei rampolli della stessa famiglia
tedesca. Nel
1519
tutti quei regni passarono nelle mani dell'unico erede,Carlo V.
Costui,abdicando
nel
1556,li passò a sua volta al figlio Filippo II,che all'età di 29
anni dovette cominciare
a
governare vastissimi e diversi territori:la Spagna,parte della
Francia,i Paesi Bassi
fiamminghi
e olandesi,il Regno di Napoli,il Ducato di Milano e,inoltre,le
immense colonie
delle
due Americhe. Come governò il suo immenso impero Filippo II? Da
alcuni fu
considerato
un grandissimo re; da altri un re insincero e ambiguo. In realtà non
fu ne
l'uno
ne l'altro. Fu piuttosto mediocre in tutto,tranne che nella dedizione
in cui svolse il
suo
dovere di re: egli usò tutte le sue energie per governare e tenere
uniti i suoi regni;
lavorò
costantemente,si può dire giorno per giorno,leggendo personalmente
tutti i
documenti
diplomatici,dirigendo la vita dello Stato in tutte le sue
manifestazioni; e così
fece
per quarant'anni,tanto durò il suo regno. La Spagna era diventata la
nazione più
grande
e più potente del mondo; in un certo senso questa fu la sua
sfortuna. In un
periodo
dove nasceva lo spirito nazionalistico dei maggiori Paesi
europei,essa perdette
inutilmente
le sue energie nel tentativo di tenere uniti popoli diversi. A questo
scopo,già
si
era dimostrata insufficiente la geniale politica di alleanze e di
guerre di Carlo V;
Filippo
II peggiorò la situazione con una politica assolutistica,nella quale
egli prendeva
la
parte di unico e indiscutibile monarca e di unico difensore della
Chiesa cattolica.
Un re duro e spietato.
Filippo
II era piccolo di statura,biondissimo; aveva un viso lungo in cui
risaltavano due
occhi
azzurrissimi e il mento pronunciato dei Borgognoni da cui egli
discendeva. In
complesso
non era un bell'uomo; aveva però una dignità regale che egli amava
mettere
in
risalto con vestiti ricchissimi e con la messa in scena di una corte
sfarzosa,la cui vita
era
regolata da complicate e precise regole di etichetta. Il re era
assistito in ogni ora del
giorno
da nobili che si invidiavano l'un l'altro il favore di poter mettere
la camicia al
sovrano,di
aiutarlo a salire a cavallo,di porgergli le vivande. Questa complessa
vita di
corte
era stata introdotta in Spagna appunto dal ramo borgognone e si
diffuse subito
in
tutte le corti dei maggiori Stati europei. Filippo II si sottometteva
volentieri a queste
regole
non certo per il giusto di essere servito,ma perché anche quello
faceva parte del
suo
mestiere di re. Trasferì la capitale da Toledo e Madrid,si fece
costruire la bellissima
dimora
regale dell'Escorial. In politica interna fu duro e spietato. Era un
uomo che
prendeva
molto sul serio tutte le faccende;aveva il senso dell'ordine più
meticoloso,la
passione
del dovere compiuto a qualsiasi costo. E fu per dovere che si
sposò,per ben 4
volte
(con Maria del Portogallo,Maria Tudor,Elisabetta di Valois,e infine
con Anna
d'Austria);
il dovere consisteva sopratutto nel dare eredi per il trono,in
secondo luogo di
rinsanguare
con le ricche doti delle mogli le casse vuote dello Stato. Tutto
l'oro che
giungeva
dal Perù e dal Messico non bastava infatti a pagare le spese
disastrose delle
guerre.
Filippo II continuò la lotta iniziata dal padre contro la
Francia;dovette pagare
eserciti
in Italia contro il Ducato di Milano e nel Regno di Napoli; sperperò
ingenti
tesori
nei Paesi Bassi che cercavano di rendersi indipendenti.
La lotta alle eresie.
La
guerra più lunga e tremenda fu quella a carattere religioso,condotta
contro gli eretici
protestanti
in Europa e i musulmani in Turchia e in Africa. Questa lotta
religiosa era per
Filippo
II una vera crociata ed egli stesso si considerava una specie di
inviato da Dio
per
estirpare l'eresia nel mondo. Durante il suo regno la famosa
Inquisizione,una specie
di
Tribunale che aveva il compito di distruggere l'eresia,mandò al rogo
e torturò migliaia
di
eretici. Una delle più belle vittorie dell'armata navale spagnola
contro i Turchi fu
quella
di Lepanto,nel 1571. Diciassette anni dopo,nel 1588,la “Invincibile
armata”spagnola,
che
costituiva la più potente flotta europea,salpò alla volta
dell'Inghilterra,la nazione che
si
era completamente convertita al Protestantesimo e che guidata dalla
geniale regina
Elisabetta
diventava sempre più potente. La flotta navale spagnola fu
miseramente
distrutta
da una furiosa tempesta prima ancora che un solo uomo potesse
sbarcare sul
suolo
inglese. Si dice che Filippo II alla notizia di quel disastro abbia
continuato le
preghiere
che stava recitando,e poi senza troppo scomporsi abbia
detto:”Bisognerà
ricostruire
un'altra flotta”. Ma ormai l'Inghilterra aveva già acquistato
troppo terreno
e
si preparava a sostituire la Spagna come più potente Nazione sul
mare. Filippo II,che
aveva
voluto imitare la politica del padre,non aveva tenuto proprio
presenta il suo
avvertimento
di non fidarsi dell'Inghilterra. La Spagna aveva vissuto forse i suoi
anni
più
belli sotto Filippo II,ma già prima della morte del re,che avvenne
nel 1598,essa
aveva
iniziato la sua fatale decadenza.
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