L'igiene della vista. Medicina.

Aramini Parri Lucia.



L'igiene della vista. Medicina.

Accostiamoci ai vetri di una finestra e guardiamo fuori. Mentre il nostro sguardo si posa sul paesaggio sottostante, possiamo anche intravedere delle macchie e i segni del vetro; essi ci appaiono però vaghi e sfocati. Puntiamo invece lo sguardo sulle macchie del vetro: ora ci appaiono chiare, mentre l'immagine del mondo esterno diventa incerta. L'occhio umano non può, infatti, vedere contemporaneamente oggetti poste a distanze diverse; per ogni distanza esso aggiusta il “fuoco”, in modo che l'immagine degli oggetti cada esattamente sulla retina. Lo stesso principio viene applicato nella macchina fotografica, spostando l'obbiettivo avanti o indietro, secondo la vicinanza degli oggetti da fotografare. Ma la “messa a fuoco” dell'occhio viene fatta per mezzo dell'incurvamento dell'obbiettivo, cioè del cristallino: più l'oggetto si avvicina all'occhio, più fortemente il cristallino s'incurva, aumentando così la sua forza di rifrazione. Questo lavoro di accomodamento è eseguito dal muscolo ciliare che è uno dei più attivi del nostro corpo. Dal momento in cui ci svegliamo al mattino, sino a sera, esso lavora continuamente per mettere a fuoco gli innumerevoli oggetti vicini e lontani su cui si posa il nostro sguardo. Il muscolo ciliare rimane rilassato solo quando l'occhio osserva oggetti molto lontani. Allora il cristallino rimane appiattito e l'occhio riposa. Ecco perché, dopo una lunga lettura o un prolungato lavoro che ci costringe a “far lavorare” gli occhi, proviamo sollievo nel posare lo sguardo su paesaggi lontani. Per questo, infine, il soggiorno al mare o in alta montagna è riposante per la vista: gli ampi orizzonti di questi ambienti non ci costringono ad accomodare l'occhio.

Cause che indeboliscono la vista.

Se gli occhi vengono sottoposti a un eccessivo lavoro, si ammalano. Il cristallino si deforma e non permette più una visione chiara degli oggetti. Uno dei difetti visivi più comuni è la miopia. Essa dipende anzitutto da una particolare conformazione del globo oculare, allungato nel senso dell'asse ottico, incapace di mettere a fuoco sulla retina (quindi di vedere) gli oggetto lontani. La miopia però viene accentuata e aggravata dalla trascuranza di importanti norme igieniche. Questo difetto dell'organo della vista compare o si accentua specialmente durante il periodo scolastico. Infatti in questo periodo gli occhi dello scolaro sono costretti a un continuo sforzo nello studio, cioè nel lavoro di lettura o di scrittura, e proprio quando l'organismo del giovane si sta sviluppando.

Precauzioni da osservare.

Per evitare o, per taluni casi, limitare pericolosi danni a un organo tanto importante quanto delicato, occorre avere le seguenti precauzioni:
primo) Ricorrere anzitutto al medico oculista quando uno scolaro accusa particolari sintomi con cui appunto si annuncia la miopia del bambino: al mattino egli si sveglia con gli occhi arrossati e con le palpebre un po' gonfie; dopo una lunga applicazione allo studio, lamenta mali di testa e capogiri; quando scrive, tiene il quaderno troppo vicino; guardando la luce viva egli prova un eccessivo fastidio.
Secondo) Non avvicinare troppo la faccia al libro. Fra gli occhi e l'oggetto vi deve essere una distanza di circa 24 centimetri. È quindi dannosa un'illuminazione scarsa che costringe ad avvicinare molto gli occhi a ciò che si guarda.
Terzo) Evitare ugualmente un'illuminazione eccessiva che abbaglia la vista e indebolisce l'occhio. L'illuminazione migliore, dopo quella naturale, è l'illuminazione diffusa o riflessa.
Quarto) Nello scrivere il fanciullo deve tenere il busto eretto. A mano a mano che raggiunge le righe più basse del foglio, deve spostare il quaderno in avanti.
Quinto) Il banco o lo scrittoio deve essere adatto alla statura dello scrivente. Quando lo scolaro sta scomodo nel banco, è costretto ad assumere posizioni asimmetriche; egli inclina il capo in modo da avere i due occhi a distanza diversa dall'oggetto che guarda.
Sesto) Non si deve leggere in tram, in auto e, in genere, quando il foglio è continuamente soggetto a oscillazioni.
Settimo) Bisogna tenere ben puliti gli occhi. Bisogna cioè lavarli con cura ogni giorno e non toccarli assolutamente con le mani se queste non sono ben pulite.

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