Le malattie dell'apparato digerente. Medicina.

Aramini Parri Lucia- Blogger.




Le malattie dell'apparato digerente. Medicina.

Qualche volta a noi,uomini moderni,capita di leggere,sui libri di storia o di costume,l'elenco
delle portate che componevano la lista di certi banchetti di festa di quattro o cinque secoli fa.
Una cosa spaventosa: venti,trenta portate,una più poderosa dell'altra,a base di porchette,
fagiani,frattaglie,insaccati,salse piccanti. Mentre,esterrefatti,leggiamo quell'elenco,la prima
domanda che ci viene alla mente è questa: ma che stomaco avevano? Probabilmente i nostri
antenati avevano veramente uno stomaco di ferro; cioè il loro apparato digerente funzionava
alla perfezione,perché era abituato,assuefatto a quel pesante modo di nutrirsi. Oggi,purtroppo,
non è più così: noi facciamo una vita sedentaria,con poco moto,mangiamo cibi troppo
raffinati ( che disabituano stomaco e intestino alle loro normali funzioni), oppure artefatti
e poco sani; viviamo in mezzo a mille preoccupazioni che influiscono,in modo determinante,
sulla buona digestione. Per questi motivi,oggi sono diffuse le disfunzioni dell'apparato
digerente. Vediamo quali sono le più frequenti.

Disturbi del fegato e del pancreas.

Le disfunzioni del fegato e del pancreas consistono essenzialmente in una leggera riduzione
dell'attività di secrezione di questi organi: cioè essi si dimostrano pigri nella produzione
rispettivamente di bile e di succo pancreatico. Le cause sono sopratutto i disordini alimentari,
sia nel senso di una alimentazione eccessiva e “pesante”, sia nel senso di una alimentazione
troppo uniforme e scarsa; la mancanza di puntualità nel prendere i pasti; l'eccessivo consumo di
alcolici. In tutte e due i casi i disturbi che il paziente avverte sono sopratutto: senso di peso allo
stomaco e sonnolenza dopo i pasti,rallentamento della digestione,eruttazioni,alito cattivo,e
persino,in molti casi,diarrea.

Disturbi della colecisti.

La colecisti è il “deposito” della bile prodotta dal fegato; è una vescichetta che ha la proprietà di
contrarre le proprie pareti allo scopo di spremere il suo contenuto. Quando questa attività non
avviene in modo normale,a causa sopratutto di disfunzioni nervose,nell'intestino non giunge bile
in quantità sufficiente: ciò provoca difficoltà di digestione ( sopratutto se si sono ingeriti cibi
grassi) e altri disturbi.

Disturbi dell'intestino.

Il disturbo più comune è la stitichezza ( chiamato,con termine medico,”stipsi”),che è la difficoltà
di evacuazione delle feci dall'intestino. Le principali cause sono le solite disfunzioni nervose;
la vita troppo sedentaria che la maggior parte di noi conduce; un'alimentazione asciutta o povera
di scorie ( come la cellulosa delle verdure e della frutta) e spesso,l'abitudine di rimandare troppo
a lungo l'evacuazione.

Disturbi dello stomaco.

Le disfunzioni dello stomaco,come quelle dell'intestino,sono di solito irregolarità delle attività
ghiandolari e muscolari delle loro pareti; ecco quali sono le più comuni: la ptosi, cioè
l'abbassamento dello stomaco,che da all'individuo un senso di pienezza,e di peso addominale,
digestioni lente,appetito irregolare ed eruttazioni acide; la celebre indigestione (gastrite acuta)
che tutti,e specie i ragazzi,infaticabili divoratori di dolciumi,ben conoscono. Essa è provocata
da un eccesso di cibo,o dalla ingestione di cibi difficilmente digeribili,dal freddo,oppure da
stati di tensione nervosa che provocano l'arresto della secrezione gastrica,cioè del succo gastrico
prodotto dalle cellule delle pareti dello stomaco; la nevrosi gastrica, la quale è in sostanza
uno stato di cattivo funzionamento dello stomaco non perché esso sia malato,ma semplicemente
perché il sistema nervoso vegetativo che lo innerva regola male la sua attività. Questo disordine
di funzionamento si manifesta con dolori,bruciori e crampi nella parte alta dell'addome,nausea e
vomito; la dispepsia che è,in sostanza,la digestione cattiva e difficoltosa. La dispepsia è
gastrica” quando dipende dallo stomaco,”gastro-intestinale” quando riguarda stomaco e
intestino,”intestinale” quando riguarda invece solamente l'intestino. Le dispepsie sono dovute a
diverse cause,ma la causa fondamentale è di origine nervosa ( stomaco e intestino sono molto
sensibili alle condizioni del sistema nervoso): si tratta cioè sempre del cattivo funzionamento
del sistema nervoso vegetativo,che provoca rallentamenti nei movimenti dello stomaco e
dell'intestino,scarsa o eccessiva secrezione di succhi digestivi,stato di tensione muscolare dei
visceri eccetera. In definitiva,le dispepsie possono essere classificate,per lo più,come neurosi.
Esse provocano bruciori di stomaco,patina biancastra sulla lingua,mancanza di appetito,eruttazioni
acide,nausee,vomito,sensazioni sgradevoli di “peso” allo stomaco e dolori al ventre,a volte tanto
forti da richiedere dei calmanti.

La prevenzione.

La prevenzione dei disturbi della digestione si effettua soprattutto evitando gli errori e le deficienze propri di ciascun caso. Ecco quali sono le principali norme da seguire:
primo) mantenersi sereni e rilassati, soprattutto a tavola, e dopo i pasti principali;
secondo) è un'ottima abitudine fare un poco di moto tutti i giorni;
terzo) non mettersi al lavoro subito dopo avere mangiato;
quarto) è bene non eccedere mai nell'ingerire cibi e bevande;
quinto) seguire una alimentazione mista; ingerire pochi grassi e pochi fritti;
sesto)è bene masticare molto accuratamente i cibi prima di inghiottirli;
settimo) tenere riparato dal freddo il ventre con indumenti di lana;
ottavo) abituare l'organismo a evacuazioni regolari, sempre allo stesso orario.

Le cure.

Le cure mediche delle disfunzioni dell'apparato digerente debbono soprattutto avere lo scopo di eliminare le cause prima di queste disfunzioni, e non le conseguenze che ne derivano. Ecco quali sono le principali terapie.

Indigestione.

Molto spesso, specialmente nei ragazzi, l'organismo stesso risolve il guaio per mezzo del vomito; quindi non è necessario alcuna particolare terapia poiché lo stomaco, liberatosi dalla massa eccessiva di alimenti, riprende presto le sue normali condizioni di funzionalità. Quando però il vomito è persistente e continua anche “a vuoto” (cioè anche quando lo stomaco si è completamente liberato) si somministrano farmaci che diminuiscono le contrazioni muscolari o anche regolatori del sistema neuro-vegetativo. Quando lo stomaco non si libera col vomito è bene somministrare dosi generose di preparati a base di enzimi digestivi, allo scopo di aiutare la digestione. In ogni caso, si rivelano sempre utili le applicazioni calde all'addome (borse di acqua calda, panni scaldati).

Nevrosi gastrica.

In questa forma di disfunzione il paziente è spesso convinto di essere veramente affetto da qualche malattia dello stomaco anche se non è affatto così, e quindi si trova in un stato di agitazione, di preoccupazione che è la causa stessa dei disturbi: per questo motivo più ancora delle medicine sono importanti il riposo, lo svago e l'opera di convincimento del medico. In ogni casi si rivelano utili le cure ricostituenti e nello stesso tempo sedative del sistema nervoso, i tranquillanti e talvolta, naturalmente in dosi opportune, i sonniferi.

Dispepsie.

Se sono di origine nervosa, occorre curare la nevrosi che le causa con le stesse cure indicate per la nevrosi gastrica; altrimenti occorre prendere medicinali che aiutano la digestione, cioè amari, fermenti lattici, e soprattutto preparati di vitamina PP.

Stitichezza (stipsi o costipazione intestinale).

Come norma generale è bene non abituare il proprio intestino ai lassativi o ai purganti, perché a lungo andare l'intestino si abitua a questi farmaci e non reagisce più: occorre invece rieducarlo alla sua normale funzione. Nelle forme lievi è sufficiente regolare la dieta aumentando la quantità di alimenti vegetali che, con il loro grande contenuto di scorie, stimolano la secrezione e il movimento delle pareti intestinali (peristalsi) facilitando così l'espulsione delle feci. Negli altri casi la stitichezza può venire curata secondo le cause e cioè:
quando è dovuta ad una insufficienza di bile nell'intestino, con i farmaci che stimolano la produzione della bile da parte del fegato (boldo, rabarbaro, peptoni, ecc..) o con quelli che ne favoriscono l'espulsione della colecisti: ad esempio, il solfato di magnesio, preso nella dose di un cucchiaino ogni mattina; altri colagoghi (così con termine medico vengono chiamati i rimedi che favoriscono il deflusso della bile dal fegato) sono il rabarbaro, l'aloe, l'evonimina, l'olio d'oliva;
quando è sufficiente una semplice lubrificazione dell'intestino, con sostanze oleose (esempio olio di vaselina preso a cucchiai periodicamente);
quando la stitichezza è dovuta alla eccessiva consistenza delle feci, con farmaci che le rendono più liquide e quindi più facilmente evacuabili;
nei casi più ostinati, con sostanze ad azione più forte (come, ad esempio, càscara, citrati, olio di ricino) sebbene questi farmaci debbano essere evitati per la loro azione irritante;
infine quando le feci ristagnano negli ultimi tratti dell'intestino, con le supposte di glicerina o il clistere. È importante ricordare che in alcuni casi (appendicite e altre forme infiammatorie del tubo digerente) l'uso di purganti o di lassativi può riuscire pericoloso e talvolta mortale. Una buona norma, quando si avverte dolori al ventre, è quella di saltare i pasti per un'intera giornata, o nutrirsi di sola frutta cotta per alcuni giorni.

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