L'ulcera gastrica e duodenale. Medicina.

Aramini Parri Lucia - Blogger.



L'ulcera gastrica e duodenale. Medicina.

Se è vero, come è vero, che fra le cause dell'ulcera ci sono la tensione nervosa e le preoccupazioni, dobbiamo dire che anche gli antichi vivevano ad “alta tensione”; sta a provarlo il fatto che già 2000 anni or sono celebri medici come Celso e Galeno poterono scoprire ulcere in parecchi loro pazienti, e ce ne lasciarono un accenno nelle loro opere. Anzi, diedero addirittura il nome alla malattia, e la chiamarono “ulcus” (dal greco =”elcos” = piaga).

Che cosa è l'ulcera.

La parete dello stomaco e dell'intestino è formata da diversi strati: quello più interno, a contatto con il cibo ingerito, è una mucosa che produce, tra gli altri succhi, l'acido cloridrico indispensabile alla digestione dei cibi. Lo strato di mezzo è lo strato muscolare; quello più esterno è uno strato sieroso e precisamente la continuazione del peritoneo. L'ulcera è una piccola piaga, una ulcerazione che si forma nello strato mucoso per distruzione dei tessuti più interni della parete del viscere colpito e si approfondisce nello strato muscolare. È come una ferita, anche se il paragone è approssimativo, perché la ferita ha tendenza a guarire in breve, mentre l'ulcera ha tendenza a durare molto a lungo, spesso per anni e anni divenendo “cronica”. Essa ha la forma di una piccola nicchia con un diametro che va da pochi millimetri a qualche centimetro. Quando si forma nello stomaco si chiama “ulcera gastrica”; quando si forma nel duodeno si chiama “ulcera duodenale”.

Quali sono le cause dell'ulcera.

L'ulcera è studiata scientificamente dal 1828, ma dopo quasi un secolo e mezzo ancora non si sa quali siano le sue cause; si sono fatte molte ipotesi, ma non si è giunti ad una conclusione sicura.
Pare che l'ulcera sia provocata da una o più delle seguenti cause. Produzione di un succo gastrico troppo acido (cioè con una eccessiva quantità di acido cloridrico) della mucosa dello stomaco, che viene attaccata dal succo stesso. Infiammazioni della parete gastrica o duodenale, provocate da batteri o da altre cause. Anormale attività del nervo vago, che provoca un'eccessiva secrezione di succo gastrico. Tensione nervosa che impedisce il buon funzionamento dell'apparato digerente.
Consumo esagerato di cibi piccanti, o poco digeribili.

Come si riconosce.

Alcune volte l'ulcera, anche per lungo tempo, non presenta alcun sintomo, e si manifesta improvvisamente quando sopraggiunge una complicazione. Altre volte, invece, essa provoca manifestazioni poco evidenti, come una sensazione di peso allo stomaco, bruciori, cattiva digestione. Molto più frequentemente l'ammalato avverte forti dolori allo stomaco; ed è proprio il dolore il sintomo più importante che rivela l'esistenza di questa malattia. Il dolore dei malati di ulcera si fa sentire con regolarità. Nelle ulcere dello stomaco esso compare di solito mezz'ora, un'ora dopo i pasti, nell'ulcera del duodeno dopo quattro cinque ore e coincide col momento in cui l'ammalato comincia ad avere nuovamente fame (dolore da fame). Il dolore può durare da qualche minuto a qualche ora e può cessare spontaneamente, oppure quando il malato è colto da vomito o ingerisce cibo o bevande. I periodi dolorosi possono ripetersi molte volte anche per parecchi anni.
Agli inizi fra un attacco e l'altro ci sono intervalli di settimane e mesi; ma con il progredire della malattia queste pause divengono più brevi e infine può succedere che i dolori si manifestino tutti i giorni.

Le complicazioni.

Le complicazioni più frequenti sono due: “l'approfondimento” dell'ulcera nelle pareti dell'organo colpito, e la “cicatrizzazione” irregolare. L'approfondimento dell'ulcera può provocare una emorragia, oppure la perforazione dell'organo stesso.
Emorragia. È dovuta alla rottura di una arteria che passando attraverso l'ulcera rimane da essa danneggiata. Nel caso di ulcera gastrica il sangue che proviene dallo stomaco viene eliminato con il vomito; nel caso di ulcera duodenale il sangue proveniente dall'intestino viene eliminato più spesso con le feci. Se l'intervento del medico non è immediato, presto sopraggiunge il collasso, cui segue poco dopo la morte.
Perforazione. Talvolta l'ulcera, approfondendosi sempre più, riesce a perforare la parete dell'organo colpito. L'ammalato avverte improvvisamente un dolore acutissimo allo stomaco. Le pareti del ventre si presentano tese e contratte. La faccia assume una espressione caratteristica, provocata dall'affilarsi del naso e dall'incavarsi degli occhi. Le condizioni dell'ammalato si fanno subito molto gravi ed in breve si ha il collasso circolatorio, che può portare alla morte in poco tempo. Se la fase di collasso viene superata, è necessario un intervento operatorio per asportare il tratto di stomaco o di intestino in cui si trova l'ulcera perforata e scongiurare la peritonite.
La cicatrizzazione irregolare.
Questa è la seconda complicazione. Talvolta accade che un'ulcera gastrica o duodenale cicatrizzi in maniera non regolare; per questo motivo, essa può provocare due gravi deformazioni, che sono:
primo) lo “stomaco a clessidra”: (la cicatrizzazione troppo voluminosa provoca, a metà dello stomaco, un restringimento che gli dà la forma di una clessidra);
secondo) la “stenosi del piloro”: (la cicatrizzazione esagerata dell'ulcera chiude il piloro, per cui, non essendoci più il passaggio del cibo, l'ammalato si trova nell'impossibilità di nutrirsi. Il cibo e le bevande ristagnano nello stomaco finché non vengono rigettati. In questo caso occorre immediatamente ricoverare l'ammalato in ospedale perché venga operato con urgenza.

L'ulcera deve essere operata?

Dal momento che l'ulcera è una malattia che tende alla guarigione, conviene, prima di pensare a un eventuale intervento operatorio, assolutamente necessario nel caso di alcune gravi complicazioni, tentare una assidua cura medica. Si dovrà invece ricorrere all'operazione nei casi in cui le sofferenze siano continue e gravi e le emorragie frequenti.

La cura delle ulcere.

La cura delle ulcere può essere medica oppure chirurgica. La cura medica si basa sulla alimentazione e sulla somministrazione di medicinali. Nel periodo di crisi, oltre il riposo a letto, è necessaria una dieta a base di latte, di uova e burro. In seguito, quando la crisi è cessata, la dieta deve essere ugualmente leggera e nutriente: carne di pollo, di vitello, pesce in bianco, riso, pasta, patate passate, frutta matura, marmellate dolci, poco vino e poco caffè senza caffeina. I medicinali devono essere innanzi tutto lo scopo di diminuire la quantità delle secrezioni dello stomaco; per questo si somministreranno dopo ogni pasto sostanze antiacide, come il carbonato di calcio, i preparati di alluminio colloidale, la mucina. Il secondo scopo dei medicinali è quello di limitare i movimenti dello stomaco, che quindi secerne meno succhi gastrici; perciò si somministreranno, per bocca, gocce di estratto o di tintura di belladonna; per iniezioni, prodotti a base di bantina oppure di pranta! Ancora oggi non esiste una cura che porti con certezza alla guarigione delle ulcere; ma rimane il fatto che abbastanza spesso le ulcere curate con mezzi appropriati (riposo, un regime di vita tranquillo, dieta, medicine adatte) hanno la tendenza a cicatrizzarsi regolarmente e cioè a guarire.
 

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