KDE Linux.

Mauro Goretti - Programmatore.







KDE Linux.

Il desktop più configurabile.


Lo sviluppo di Windows e OS X innalza di continuo
le attese degli utenti su quello che un desktop
moderno dovrebbe offrire, e questo particolare
non è sfuggito agli sviluppatori di KDE. È l’unico ambiente
desktop standard che include effetti gratuiti e chicche
grafi che che possono essere attivate con qualche click
del mouse. La filosofia di KDE fa sì, inoltre,
che ci si possa addentrare a fondo nel motore
che controlla l’aspetto dell’ambiente. Potete modifi care
praticamente qualunque aspetto dei vari componenti
dell’interfaccia – dal tipo di icone e gli effetti usati
su di esse ai bordi delle finestre e al rendering delle barre
di scorrimento. Potete passare dei giorni interi facendo
esperimenti. Il punto migliore per iniziare sono gli effetti.
Effetti.
KDE 4.3 include un gran numero di effetti che possono
essere usati per migliorare sia l’usabilità che l’aspetto
visivo. Per la maggior parte di questi avete bisogno
di una scheda video con accelerazione 3D. Non deve
essere particolarmente potente, qualunque scheda
di Intel, Nvidia e ATI va bene, basta avere dei driver
aggiornati. Tutte le opzioni degli effetti di KDE sono
raggiungibili dal menu Confi gurazione della fi nestra
che appare quando fate click destro sulla barra del titolo
di una finestra. Dalla prima schermata potete abilitare
gli effetti compositi e scegliere la transizione principale
per le finestre e il cambio di desktop. È qui che trovate
l’immancabile desktop cubico, ma il nostro effetto
di transizione tra le scrivanie virtuali preferito è chiamato
Scivola. Questo effetto emula la transizione dello Spaces
di Mac OS X, che fa scivolare gentilmente le finestre
da un desktop virtuale all’altro. Non è bello da vedere
come su OS X, ma è più logico e, cosa fondamentale,
più utile. Ci sono molti altri elementi ed effetti che potete
modificare e scegliere se passate al tab Tutti gli effetti
nella pagina Effetti del desktop. Cliccate sull’icona
a forma di chiave inglese alla destra del Cubo Desktop,
ad esempio, e potrete agire sul livello di zoom
e sull’opacità, così come specifi care una combinazione
di tasti per attivare l’effetto. Poi ci sono anche
le onnipresenti ombre, che KDE ha deciso di colorare
in blu. Queste possono essere domate riconfigurando
l’effetto ombra, cambiando il suo colore al nero
e i valori di opacità, sfumatura e dimensione attorno
a 10. Altri effetti che vale la pena guardare sono
Lampada magica, Animazione di minimizzazione
ed Esplosione per aggiungere un po’ di impatto quando
rimpicciolite o chiudete le finestre; noi amiamo anche le
finestre “molleggianti” con l’effetto Finestre tremolanti,
impostando lo slider Traballamento al valore Di meno.
Abilitando l’effetto Fogli vedrete apparire e scomparire
la finestra di dialogo che si apre quando dovete caricare
i file in un programma in modo davvero simpatico; noi
abilitiamo di solito anche Oscura inattive, che cambia
intelligentemente il colore delle finestre inattive.
In genere impostiamo la forza di questo effetto al valore 10
e abilitiamo solo l’opzione Applica l’effetto ai gruppi.
Dopo Effetti, il più grande cambiamento che potete fare
al desktop è modificare le icone. KDE usa un insieme di
icone per tutte le applicazioni, il che vuol dire che dovete
cambiarle una volta sola per vederne gli effetti su tutte
le applicazioni compatibili sul desktop. Le icone per andare
avanti o indietro, per il file manager, i browser Web,
le anteprime, i font e le applicazioni cambieranno
se il nuovo set di icone che scegliete contiene i componenti
relativi. Le nuove icone possono essere scaricate, installate
e attivate dal pannello Icone, che si trova nella sezione
Aspetto del tool Configura il tuo desktop di KDE.
In alcuni casi, però, non si riesce a ottenere nuove icone
in automatico. In questo caso si naviga nella libreria
di icone presente su www.kde-look.org, si scaricano
quelle che piacciono di più nei file .tar.gz e li si carica
usando la finestra che appare quando si clicca su
Installa fi le di tema. Questo processo dipende dalla
presenza del fi le di configurazione del tema di KDE,
se c’è ed è corretto potete vedere le nuove icone
apparire nel pannello Icone. A questo punto basta
selezionarne una e cliccare su Applica per attivarla.
Colori.
I colori giocano un ruolo importante ed è un peccato
che appaiano statici. La maggior parte delle distro,
e dei desktop, vanno sul sicuro e lasciano all’utente
l’onere di provare qualcosa di più “colorato” e animato.
Questo spiega perché KDE è “attaccato” al blu che
gli sviluppatori sembrano gradire ormai da diversi anni,
e nessuno sembra aver avuto un’idea migliore. Si può
trovare la stessa inerzia in un’altra distro marrone molto
nota... Di sicuro la paletta usata per colorare le cose
sul vostro schermo è soggettiva, così come i colori
delle pareti della vostra camera da letto, però possiamo
comunque fornirvi qualche indicazione. Le varie opzioni
di colore si trovano nella già citata pagina Aspetto
e dovete spostarvi nel tab Colori per ottenere l’elenco
dei componenti che condividono un dato colore. Per
individuare le varie parti dell’interfaccia utente dovrete
procedere per tentativi, e qualche volta tutti quei colori
disponibili sembrano fin troppi, ma il risultato finale vale
lo sforzo fatto per scegliere quelli giusti. Quando trovate
una tonalità che volete applicare anche ad altri elementi,
cliccate sul pulsante Aggiungi ai colori personali
e questo renderà l’operazione di scelta del colore
un semplice punta e clicca piuttosto che dover
reinserire gli stessi parametri un’altra volta.

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