Il senso dell'equilibrio. Corpo umano.
Aramini Parri Lucia - Blogger. |
Il senso dell'equilibrio. Corpo umano.
L'uomo
è un essere vivente che sta su due arti; quindi il suo punto di
appoggio ( o, come si dice, il suo “poligono di appoggio”) è
piuttosto ristretto: questo significa che il corpo umano ha un
equilibrio instabile il quale deve essere continuamente sorvegliato e
corretto. In condizioni normali noi non cadiamo mai, e perché?
Perché nel nostro orecchio interno si trova un apparato che ci
permette di conservare l'equilibrio; non appena, per un qualsiasi
motivo (per esempio uno scivolone), il nostro corpo tende a cadere,
gli organi dell'equilibrio segnalano questo mutamento nella posizione
del corpo: fulmineamente mandano impulsi alla muscolatura perché
cerchi di riportare il corpo in posizione di equilibrio. Questa
operazione si chiama “reazione di raddrizzamento”, ed è facile
capire il perché. Il labirinto, insomma, controlla
ininterrottamente la posizione statica del nostro corpo e avverte i
movimenti del capo e del tronco; esso tende sempre a mantenere il
corpo in posizione verticale. Ciò avviene perché il labirinto, per
mezzo del nervo vestibolare e di altre fibre nervose, segnala il
mutamento di posizione al cervello e al cervelletto.
Questi
centri mandano immediatamente degli stimoli ai muscoli, i quali
reagiscono per mantenere in equilibrio il corpo.
Gli
organi che svolgono questo indispensabile compito si trovano, come
abbiamo già detto, nel “labirinto”, il piccolo apparato che
costituisce l'orecchio interno. Il labirinto membranoso, che è
contenuto nella cavità dell'osso chiamata labirinto osseo, è
formato dal condotto cocleare che già conosciamo e da due vescicole,
due piccolissimi sacchettini: uno, posto in alto, che si chiama
“utricolo” , e uno posto più in basso, che si chiama “sàcculo”.
Dall'utricolo partono tre piccoli canalini, di cui ci occuperemo più
avanti, che si chiamano “canali semicircolari”. Questi piccoli
organi, pieni di endolinfa, sono separati dalla parete ossea dallo
spazio perilinfatico, pieno di perilinfa.
La funzione della macula acustica.
Utricolo,
sàcculo e canali semicircolari sono gli organi dell'equilibrio e del
senso della posizione nello spazio del nostro corpo. Vediamo come
funzionano: sulla superficie interna sia dell'utricolo che del
sàcculo, si trova una piccola sporgenza ovoidale, di colore
biancastro, che si chiama “màcula acustica” (anche se non ha
nessuna funzione acustica), questo minuscolo organo poco più grande
di un punto, nell'utricolo è posto su un piano orizzontale, nel
sàcculo su un piano verticale; in questo modo le due màcule possono
avvertire gli spostamenti orizzontali e quelli verticali.
La
màcula acustica, è formata da tante piccole cellule strette l'una
all'altra: da ciascuna sporge verso l'alto un lungo pelo sensitivo.
Al di sopra della màcula c'è uno strato di sostanza gelatinosa (la
membrana otolitica) che la ricopre completamente. In questo strato
pensiamo, per farci un idea, alla marmellata spalmata sul pane si
trovano moltissimi microscopici granellini di carbonato di calcio e
di magnesio, chiamati “otoliti”. I peli sensitivi si insinuano
nella membrana otolitica e giungono con le estremità fra gli
otoliti. Ora è facile capire come funziona questo apparato in
miniatura; quando il capo e il corpo stanno in posizione verticale,
tutto nella màcula acustica è fermo. Ma quando il capo o il corpo
vengono inclinati, evidentemente la membrana otolitica slitta nella
stessa direzione e gli otoliti spingono lateralmente i peli
sensitivi. Questi stimoli vengono trasmessi al cervello dalle fibre
nervose che escono dalle due màcule acustiche e si riuniscono nel
nervo vestibolare, il quale a sua volta va a far parte del nervo
acustico. Gli stimoli, insieme alle sensazioni visive, inviano al
cervello la segnalazione della posizione del capo e del corpo; non
solo, ma nel caso che il corpo sia sottoposto a una forza (per
esempio la forza centrifuga quando si trova su un'auto che sta
descrivendo una curva), la màcula segnala al cervello anche la nuova
forza. E il cervello invia ai muscoli le disposizioni opportune
perché essi cerchino di mantenere in equilibrio il corpo nonostante
le spinte esercitate da tale forza.
I canali semicircolari.
Passiamo
ora agli altri organi dell'equilibrio: i tre canali semicircolari.
Sono
tre minuscolissimi tubicini, lunghi circa 15 millimetri e con il
diametro medio di 0,2 millimetri che si dipartono dall'utricolo.
Notiamo subito una cosa molto importante: la disposizione dei tre
canalini. Non sono disposti a caso, ma secondo una precisa regola.
Infatti, essi sono disposti esattamente su tre piani; uno in un piano
orizzontale, gli altri due su piani verticali perpendicolari (cioè
ad angolo retto) fra loro. I tre canali semicircolari sono disposti
dunque secondo le tre direzioni dello spazio: la “lunghezza” in
avanti e indietro, la “larghezza” a destra e a sinistra,
l'”altezza” in alto e in basso. Se osserviamo i tre canalini,
notiamo che ciascuno di essi ha ad una estremità un rigonfiamento
che è chiamato “ampolla”; in questa ampolla si trova l'organo
nervoso che riceve le sensazioni, cioè la “cresta ampollare”.
La cresta ampollare è formata da una piccolissima sporgenza, una
specie di piegolina nella parete dell'ampolla. Anch'essa, come le
màcule acustiche, è formata da un “mazzetto” di cellule
cilindriche, fornite di peli molto lunghi; questi peli aperti a
ciuffetto sono immersi in una sostanza gelatinosa che è sovrapposta
alla cresta come una cupoletta: e infatti si chiama “cupola
ampollare”. Questa cupola non è fissa, ma è libera di spostarsi
un poco nell'endolinfa e di subire spostamenti in seguito al
movimento di tale liquido.
La funzione della cresta ampollare.
Quando
il nostro corpo viene sottoposto a una accelerazione (cioè a uno
spostamento con velocità variabile), la endolinfa nell'interno dei
canali, per la sua inerzia, tende a spostarsi in direzione contraria
a questo movimento; così facendo sposta la cupola, la quale eccita i
peli sensitivi piegandoli di lato. Come si vede, gli organi dei
canali semicircolari non ci danno la sensazione del movimento, ma
solo dell'accelerazione. Il muoversi a velocità uniforme non viene
avvertito dai sensi; lo dimostra il fatto che, quando viaggiamo in
treno o in auto o in un aeroplano di notte oppure ad occhi chiusi, se
non vi sono scosse non ci accorgiamo di muoverci. D'altra parte noi
forse percepiamo la rotazione della terra su se stessa oppure il
movimento della terra nello spazio oppure rispetto al Sole? No:
eppure viaggiamo a migliaia di chilometri l'ora! Le sensazione
nervose di stimolazione delle cellule della cresta vengono raccolte e
trasmesse al cervello attraverso un ramo del nervo vestibolare. La
corteccia cerebrale naturalmente reagisce attraverso i muscoli,
modificando la loro posizione e la loro tensione per reagire allo
squilibrio provocato dall'accelerazione. È esattamente la
“resistenza” che noi opponiamo, per esempio, quando il tram su
cui ci troviamo parte bruscamente; immediatamente i canali
semicircolari informano il cervello di questa rapida accelerazione e
tutto il corpo si pone in tensione muscolare per rimanere in piedi.
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