Fase tre: “l'Illuminismo.
Fase tre: “l'Illuminismo.
Voltaire.
Francois-Marie Arouet detto
Voltaire (1694-1778)
di estrazione borghese (era figlio di un notaio
parigino) fu forse
il più tipico e al tempo stesso più singolare “philosophe”
francese del '700.
Praticò tutti i
generi letterari: fu drammaturgo, poeta, storico, saggista e
soprattutto pubblicista.
La vivacità di
una brillante intelligenza, accompagnata da sarcasmo, ironia e
spregiudicatezza, percorre tutta la sua sterminata produzione.
Divulgatore della filosofia inglese e del deismo difensore della
tolleranza, nemico dell'oscurantismo e dei privilegi, Voltaire
teorizzò una monarchia
assoluta
illuminata dall'opera dei filosofi. Esemplare fu la sua amicizia con
Federico ii di Prussia
che lo volle alla
corte di Berlino (1750-52). Le sue posizioni politiche e filosofiche
furono espresse in forma sintetica nel “Trattato sulla tolleranza”
(1763) e nel “Dizionario filosofico” (1764).
L'<<Enciclopedia>>.
La realizzazione culturale più
significativa dell'Illuminismo francese fu un'opera collettiva,
l'Enciclopedia o “Dizionario
ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri”. Fra il 1751 e
il 1765 eludendo il decreto regio del 1752 che ne vietava la
pubblicazione e la diffusione uscirono 17 volumi di testo completati,
nel 1772, da 11 volumi di tavole. Negli anni della pubblicazione la
figura del “philosophe” si identificò spesso con quella
“dell'enciclopedista” per i numerosi collaboratori e per le dure
battaglie combattute contro la censura e contro l'ostilità degli
ambienti culturali più retrivi. L'Enciclopedia fu considerata
espressione di un vero e proprio <<partito filosofico>>.
All'Enciclopedia parteciparono tutti i maggiori intellettuali
francesi del tempo, ma moltissime voci furono redatte da Denis
Diderot (1713-1784), scrittore
e filosofo e da un ristretto numero di collaboratori. Lo sforzo di
divulgazione investì ogni settore e fu accompagnato dalla lotta
contro l'oscurantismo e i pregiudizi della cultura tradizionale. I
contenuti più audaci e innovatori furono talora affidati a voci
tecnico-scientifiche o apparentemente di minore importanza,
rintracciabili attraverso opportuni rinvii.
Rousseau.
Negli stessi anni e nello stesso
ambiente maturò il pensiero di Jean-Jacques Rousseau (1721-1778),
la personalità più problematica dell'Illuminismo. Ginevrino,
figlio di un orologiaio, dopo una giovinezza irrequieta entrò in
contatto, a Parigi, con i circoli intellettuali e collaborò
All'Enciclopedia con articoli di argomento musicale e redigendo la
voce “Economia politica”. I primi suoi scritti che suscitarono
l'attenzione del pubblico furono il “Discorso sulle scienze e le
arti”
(1750) e il
“Discorso sull'origine e i fondamenti dell'ineguaglianza fra gli
uomini” (pubblicato nel 1755), nei quali Rousseau criticava
radicalmente la società e le istituzioni, e guardava alla storia
come progressiva
decadenza e corruzione, rispetto a uno stato originario in cui gli
uomini erano innocenti e uguali.
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