Verso una nuova guerra , 1930-39. ( Parte due).
Aramini Parri Lucia |
Verso una nuova guerra
, 1930-39. ( Parte due).
La guerra civile in
Spagna.
Tra
il 1936 e il 1939, si combatté in Spagna. La Spagna, nel 1936,
nazione ancora molto povera e arretrata, aveva un governo
repubblicano, una Costituzione democratica ed era guidata dal Fronte
popolare, un'alleanza politica tra i partiti repubblicano, comunista
e socialista. In quell'anno, un generale di idee fasciste, Francisco
Franco, alla testa di alcuni reparti dell'esercito di stanza in
Marocco, si ribellò al potere centrale di Madrid; sbarcò con il suo
esercito in Spagna, deciso a rovesciare il governo legittimo. Il
mondo si divise: a sostegno di Franco scesero la Germania nazista e
l'Italia fascista, che inviarono truppe, armi e denaro; a fianco del
Fronte popolare si schierarono, pur senza intervenire direttamente,
ma inviando aiuti, l'Unione Sovietica e, in modo blando, la Francia e
l'Inghilterra. In soccorso del governo repubblicano accorsero
volontari da ogni parte del mondo: erano socialisti, comunisti,
antifascisti democratici che avevano capito l'importanza vitale di
quello scontro come ultimo baluardo contro la diffusione del fascismo
e per il rafforzamento della democrazia in Europa. La guerra civile
spagnola fu crudele e feroce; vi furono massacri di intere
popolazioni inermi, devastazioni, stragi; morirono oltre un milione
di persone; furono sperimentate nuove armi e nuove tecniche di
combattimento; vi fu un largo impiego dell'aviazione e avvennero i
primi bombardamenti a tappeto sulle città indifese. La guerra
civile spagnola finì nel 1939, con la vittoria di Franco, che
instaurò un regime dittatoriale.
L'espansionismo
tedesco.
La
Renania è una zona di lingua tedesca posta lungo il corso del Reno,
tra la Germania e la Francia. Il trattato di pace di Versailles del
1919 prevedeva che essa dovesse fungere, in un certo senso, da <<
cuscinetto>>, da << parete divisoria >> tra le 2
nazioni, che in meno di 50 anni si erano combattute 2 volte (1870;
1914-18). Il 7 marzo del 1936, con una mossa a sorpresa, l'esercito
nazista, su preciso ordine di Hitler, occupò la Renania, che così
rientrò nello Stato tedesco. Si levarono proteste, ma senza
ulteriori conseguenze. Nello stesso anno, il Giappone, la maggiore
potenza in Asia, che manifestava un orientamento accentuatamente
militarista e dittatoriale, firmò un patto di amicizia con la
Germania e l'Italia, il cosiddetto << asse Roma-Berlino-Tokyo
>>. Nel 1938, Hitler invase e occupò l'Austria, che divenne
così una parte del Reich (Stato) tedesco. Anche in questa
occasione, come già era accaduto in Spagna, apparvero con grande
chiarezza le nuove alleanze politiche, i nuovi schieramenti: l'Italia
fascista non contrastò la Germania (Mussolini dichiarò che il
destino dell'Austria gli era “indifferente”), staccandosi così
da Francia e Inghilterra.
Era
ormai chiara la netta divisione dell'Europa in 2 blocchi: da un lato
gli Stati totalitari, dittatoriali, come l'Italia e Germania;
dall'altro gli Stati democratici, come Francia e Inghilterra. La
Germania nazista, tra il 1938 e il 1939, attaccò e occupò la
Cecoslovacchia. Per giustificare questo atto di brigantaggio
internazionale, Hitler disse che era sua missione riportare tutta la
popolazione di lingua tedesca presente in Europa sotto un <<
unico tetto >>, cioè la Germania nazista; si era comportato
così con l'Austria, si comportò così anche con la Cecoslovacchia,
benché, in questo caso, i cittadini di lingua tedesca fossero una
minoranza. Le nazioni europee, ancora una volta, non intervennero:
rimasero ferme, ovviamente, l'Italia fascista e la Spagna franchista,
ma non si mossero neppure Francia e Inghilterra, nella falsa speranza
che l'espansionismo tedesco fosse ormai appagato. Nell'aprile del
1939, anche l'Italia fascista approfittò del fatto che la maggior
parte delle nazioni europee desiderava evitare un nuovo conflitto di
proporzioni mondiali. Così attaccò e conquistò impunemente
l'Albania. In questo clima molto pericoloso e avvelenato, nel quale
le prospettive della guerra divenivano sempre più probabili, si
assistette a una corsa impetuosa agli armamenti da parte di tutti i
maggiori Stati.
Il sistema delle
alleanze alla vigilia della seconda guerra mondiale.
Il 22
maggio 1939, Italia e Germania firmarono il << Patto d'acciaio
>>, un accordo che prevedeva un'alleanza totale. In Europa, la
nazione che vide con più preoccupazione l'espansione inarrestabile
del nazismo fu l'Unione Sovietica. Stalin aveva avviato trattative
con Inghilterra e Francia per contenere la Germania, ma quei colloqui
si erano subito arenati. Allora, prese una decisione che avrebbe
sconvolto ogni precedente assetto politico. Il 23 agosto 1939,
Germania nazista e Unione Sovietica, nazioni sino a quel momento
ferocemente nemiche, firmarono a Mosca un patto di non aggressione,
della durata di 10 anni. Il significato del patto fu subito chiaro:
Stalin voleva garantirsi un periodo di pace, mentre Hitler voleva non
essere minacciato a est, per poter occupare il cosiddetto <<
corridoio di Danzica >>, la parte del territorio polacco che
separava la Prussia orientale dal Reich. Al testo ufficiale fu
aggiunto un protocollo segreto che prevedeva un accordo tra i 2 Stati
per spartirsi la Polonia. Le nazioni occidentali compresero che
Hitler si stava preparando a invadere il corridoio di Danzica, e
così, il 25 agosto, la Gran Bretagna e la Polonia firmarono un
trattato di alleanza. La Germania, sentendosi ormai le spalle
coperte dal patto con l'Unione Sovietica, il 1 settembre attaccò la
Polonia, forse nella speranza che, anche questa volta, le potenze
democratiche non si sarebbero mosse. Invece, il 3 settembre,
l'Inghilterra dichiarò guerra all'aggressore nazista, onorando con i
suoi impegni con la Polonia.
Era
iniziata la seconda guerra mondiale.
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