La Capitale e la Regione, la Sardegna.
Mauro Goretti & Aramini Parri Lucia |
La Capitale e la
Regione, la Sardegna.
In
Cagliari, capitale dell'isola, i sardi non sono inclini a
riconoscersi; non solo non ne fanno un simbolo della Sardegna, ma
quasi la sentono come un elemento in qualche modo estraneo alla vita
e alla cultura dell'isola, sebbene la vita dell'isola, e anche la sua
cultura, specie quella << ufficiale >>, dipendano per
molti aspetti da quello che Cagliari è e da quello che fa. Cagliari
può non essere un caso unico di capitale in qualche modo estranea
alla sua regione, ma ne è un caso tipico e, fatto questo meno
frequente, il suo essere estranea non è ancorato nella rivalità
passata con altre città (se si eccettua il caso di Oristano,
capitale di Giudicato nel Medioevo); la rivalità degli altri
capoluoghi di provincia sardi, Sassari e Nuoro, è un fatto recente.
L'immigrazione.
Negli
ultimi dieci anni, dal 1960 al 1969, Cagliari è più che raddoppiata
di ampiezza e il suo sviluppo, rapido e caotico, continua. L'aumento
è sostanzialmente dovuto all'immigrazione dai paesi dell'interno,
anche delle altre provincie. Viene spontaneo domandarsi a che cosa
sia dovuta questa crescita così vistosa e che cosa continui ad
alimentarla, dato che lo sviluppo industriale è stato modesto: la
risposta, ovvia, è lo sviluppo del settore terziario (commercio,
servizi e, in particolare, amministrazione pubblica), oltre allo
sviluppo dell'edilizia stessa. Nell'insieme, si è cioè avviato un
processo circolare che si autoalimenta, provocando un aumento di
benessere che è essenzialmente aumento di consumi, non
necessariamente per soddisfare bisogni essenziali; un benessere che
continua ad attirare in città nuova gente, soprattutto giovani. La
configurazione sociale di Cagliari rispecchia la sua situazione
economica di città che produce sostanzialmente servizi, in buona
parte per il proprio uso; è la capitale di una regione autonoma, ed
è quindi sede di una burocrazia regionale, che si dirama in una
serie di enti che coordinano settori di attività importanti nella
vita dell'isola, oltre a essere sede degli uffici amministrativi
provinciali, regionali, delle organizzazioni di categoria, etc..
Tutto ciò aumenta la diffidenza verso Cagliari: verso la città come
tale, ma anche verso la città come tramite con il mondo esterno,
polo di ambivalenza ancor più forte, in cui la diffidenza può
diventare ostilità aperta.
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