Leonardo da Vinci.

Mauro Goretti

Biografia del più grande artista, Leonardo da Vinci.
Il 15 aprile del 1452 nasce, illegittimo dal notaio ser Piero da Vinci e da Caterina, poi moglie di
Accattabriga di Piero della Vacca.  Dal 1464 al 1469 Leonardo lascia Vinci per trasferirsi in Firenze, dove il padre lo mette a bottega da Andrea del Verrocchio.  Nel 1472 è iscritto al “Libro Rosso”
della compagnia di San Luca o dei pittori.  Il 5 agosto 1473, la data figura sul disegno con la veduta
di Montalbano fra il Valdarno e la Valdinievole (Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi).
Dal 1473 al 1476 collabora col Verrocchio al “Battesimo di Cristo” per la chiesa vallombrosana
di San Salvi e dipinge “l'Annunciazione” già nella chiesa di San Bartolomeo a Monteoliveto presso
Firenze (entrambe le tavole si conservano a Firenze, Galleria degli Uffizi).  Dal 1475 al 1478 esegue il “Ritratto di Ginevra de' Benci” (Washington, National Gallery of Art).  Il 10 gennaio
del 1478 riceve dagli Operai di Palazzo la commissione di dipingere la pala d'altare per la cappella
di San Bernardo in Palazzo Vecchio, ma sebbene il 16 marzo gli venga autorizzato il pagamento di
venticinque fiorini in acconto non risulta aver mai dato inizio alla pittura.  Il 28 dicembre assiste
all'impiccagione di Bernardo di Bandino Baroncelli, uno dei partecipanti alla congiura dei Pazzi,
e lo disegna, appuntandosi i colori dell'abito alla turchesca, che il giustiziato indossa.  In quest'anno
dipinge presumibilmente la “Madonna Benois” (San Pietroburgo, Ermitage).  Nel 1481 assume dai
Canonici Regolari di San Donato a Scopeto presso Firenze, l'incarico ottenuto certo grazie ai buoni
uffici del padre, notaio di quel monastero, di dipingere “l'Adorazione dei Magi” (Firenze Galleria degli Uffizi) destinata all'altar maggiore della loro chiesa.  L'artista vi lavorerà fino al 28 settembre
di quest'anno, data dell'ultimo pagamento che attesta la sua presenza a Firenze, lasciandola infine
incompiuta per partire alla volta di Milano.  Nel 1482 circa, l'artista si trasferisce a Milano al servizio di Ludovico il Moro, probabilmente grazie ai buoni uffici di Lorenzo il Magnifico.
Dopo che in una lettera l'artista aveva vantato la sua capacità di cimentarsi in ogni disciplina e assolvere qualunque incarico, gli viene commissionata l'esecuzione del monumento equestre di
Francesco Sforza.  Il 25 aprile del 1483, contratto fra i pittori Leonardo da Vinci, Evangelista e
Giovanni Ambrogio De Predis e la Confraternita della Concezione per l'esecuzione della “Vergine
delle Roccie” (Parigi, Museo del Louvre), destinata all'altare di una cappella in San Francesco
Grande a Milano.  Dal 1487 al 1488 vengono attribuiti pagamenti a Leonardo per disegni del triburio del Duomo di Milano, tradotti in modello da Bernardino Maggi da Abbiategrasso.
Dal 1489 al 1490 si occupa del cavallo del monumento equestre, ma ha problemi per la fusione;
progetta gli apparati per le nozze di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d'Aragona.  Dal 22 al 24 luglio del 1491 va a stare con Leonardo Gian Giacomo Caprotti da Oreno, detto Salai (cioè il
Diavolo), che gli resterà accanto tutta la vita e sarà suo erede.  Nel 1495 inizia a dipingere il
“Cenacolo” in Santa Maria delle Grazie, ultimato nel 1498, e i “Camerini” del Castello Sforzesco
(un lavoro, quest'ultimo interrotto nel 1496).  Nel 1498 Leonardo ha ritratto Cecilia Gallarani Bergamini (Cracovia, Museo Czartoryski).  Nel 1499 a causa dell'invasione francese della Lombardia e della fuga di Ludovico il Moro, Leonardo abbandona Milano e passa per Mantova ove
disegna il “Ritratto di Isabella d'Este” (Parigi, Museo del Louvre, Departement des Arts Graphiques).  A marzo del 1500 è a Venezia e ha con sé il “Ritratto di Isabella” da tradurre in pittura.  In agosto è però già giunto a Firenze.  Nel 1501 è ospite con tutto il suo seguito, del Convento della Santissima Annunziata di Firenze, dove disegna il primo cartone della “Sant'anna”
(Londra, National Gallery).  Nel 1502 Leonardo passa al servizio, come architetto e ingegnere militare, di Cesare Borgia detto il Valentino.  Lo segue nella campagna di Romagna e ispeziona le
fortezze del suo Stato.  Da marzo a giugno del 1503 è di nuovo a Firenze dove esegue la “Gioconda”, cioè il ritratto di Monna Lisa Gherardini del Giocondo (Parigi, Museo del Louvre).
Il 24 ottobre del 1503 dopo aver ricevuto l'incarico di decorare una parete della Sala del Maggiore
Consiglio con la “Battaglia di Anghiari”, gli viene concessa per l'esecuzione del relativo cartone
preparatorio la Sala del Papa in Santa Maria Novella.  Sono documentati pagamenti per fornitura di
materiali e per il compenso dell'artista, con cui la Signoria stabilisce patti il 4 maggio del 1504 per l'esecuzione della pittura murale.  Il 9 luglio del 1504, gli muore il padre, ser Piero da Vinci, uno dei più affermati notai della Firenze della seconda metà del quattrocento.  Dal giugno del 1506 al settembre del 1507 Leonardo è a Milano al servizio dei francesi, dopo il fallimento della nuova tecnica sperimentata per la pittura della “Battaglia di Anghiari” nella Sala del Maggior Consiglio in
Palazzo della Signoria.  Il gonfaloniere perpetuo Pier Soderini tenta invano di vincolarlo alla ripresa dei lavori e al rispetto degli impegni presi.  Nel 1507 il re di Francia Luigi XII lo vuole al suo servizio e prega la Signoria fiorentina di non richiamarlo a Firenze, dove Leonardo soggiorna temporaneamente nel 1508 in casa di Piro Martelli.  Nel 1511 Massimiliano, figlio di Ludovico il Moro, invade lo Stato di Milano, restaurando il governo degli Sforza.  Il 25 settembre del 1513,
Leonardo con i suoi collaboratori lascia Milano per Roma, dove alloggia al Belvedere in Vaticano.
Qui, sotto la protezione di Giuliano de' Medici, per cui dipinge una perduta “Leda”, si occupa per
tre anni di studi matematici e scientifici e della bonifica delle paludi pontine.  Nel 1517 accetta l'ospitalità offertagli dal re Francesco I di Francia nel castello di Cloux, presso Amboise.
Ha con sé la “Gioconda”, il “San Giovanni Battista” e la “Sant'Anna” (tutti al Louvre).  Il 23 aprile
del 1519 fa testamento nominando suo esecutore Francesco Melzi.  Il 2 maggio del 1519 muore
ed è sepolto nel chiostro della chiesa di Saint-Florentin a Amboise.

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