Un tuffo dove l'acqua è più blu.... Ma attenzione!
Mauro Goretti. |
Un tuffo dove l'acqua è più blu.... Ma attenzione!
Per quanto si stia attenti e si evitino
comportamenti a rischio, una fatalità può sempre accadere.
Cosa fare, se 599 euro di tecnologia
cadono improvvisamente in mare o in piscina?
Se il telefono era acceso, o peggio
c'era una telefonata in corso, le probabilità che l'apparecchio
funzioni dopo il tuffo sono piuttosto basse. Ma se invece era in
stand-by, o spento, o se siamo riusciti ad afferrarlo al volo quando
si era appena immerso, tanto da ritrovarlo ancora in funzione,
ci sono buone probabilità di salvezza.
In ogni caso, bisogna immediatamente spegnere l'apparecchio se
risultasse ancora acceso, prima che l'acqua arrivi ai circuiti
elettronici. Portiamo
l'apparecchio in camera, e nei
dispositivi che lo consentono togliamo la batteria, scheda SIM e
memoria. Poi, se il tuffo era avvenuto in acqua salata o clorata,
bisogna sciacquare l'apparecchio
in acqua distillata, per evitare che
residui di sale o cloro corrodono alla lunga i componenti
elettronici. Infine, il telefono aperto va lasciato asciugare almeno
per due giorni in una stanza ventilata e asciutta. In alternativa
possiamo chiuderlo in un Tupperware riempito di sacchettini
di silica gel o di sali per
deumidificatore, o ancora, alla peggio, di riso (non cucinato).
Da evitare assolutamente, invece,
l'asciugatura sotto il sole diretto, quella con il phon o, peggio
ancora, quella nel forno a microonde.
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