L'arte Bizantina.
L'arte Bizantina
L'arte bizantina è
essenzialmente un'arte cristiana e si dedica soprattutto alla
costruzione e decorazione dei luoghi di culto: le grandi basiliche.
Il suo scopo però non è soltanto abbellire gli
edifici, ma
esortare i fedeli al sentimento religioso e alla preghiera. È, a
tutti gli effetti, arte sacra.
Gli artisti
bizantini sono dei veri maestri nella tecnica del mosaico: migliaia e
migliaia di tessere
di pietra o vetro
colorato ricoprono le pareti interne delle chiese più importanti,
disegnando figure o simboli che richiamano la storia sacra.
L'effetto è davvero straordinario: il visitatore che percorre le
navate delle grandi basiliche rimane colpito dallo splendore dei
colori; anche grazie ai preziosi marmi, pervade ogni angolo degli
edifici.
C'è qualcosa, in
quei mosaici, che sorprende. I Bizantini, infatti, non rappresentano
in genere i loro soggetti in modo naturalistico. Non si preoccupano,
cioè di riprodurre fedelmente le cose.
Le figure umane,
ad esempio, sono disposte in posizione frontale. Guardano
intensamente proprio
noi, che a nostra
volta le osserviamo, come per invitarci a partecipare a una solenne
cerimonia religiosa. L'artista bizantino sarebbe capace di disegnare
realisticamente o di dare l'illusione della profondità. Ma il suo
scopo è un altro: rappresentare la superiorità del mondo divino su
quello umano.
L'arte
Bizantina in Italia
In Italia, tra il
V ed il VI secolo, fu Ravenna il centro di sviluppo dell'arte
bizantina, raccogliendo in sé i caratteri del mondo romano e
fondendoli con quelli orientali.
L'architettura
bizantina si presenta semplice all'esterno, caratterizzata da
materiali poveri, come il mattone lasciato a vista. L'interno invece
è riccamente decorato: le superfici lineari si offrono agli
splendidi mosaici che diventano parte integrante della struttura
architettonica. Questo contrasto
tra la semplicità
dell'esterno e la ricchezza dell'interno ha un significato simbolico:
il cristiano deve essere ricco interiormente. Il Mausoleo di Galla
Placida è uno dei più antichi edifici ravennati.
L'interno è
completamente rivestito di mosaici. La luce filtra attraverso lastre
di alabastro e si rifrange tenue e calda sulle tessere del mosaico.
La chiesa di San
Vitale, consacrata nel 547, si deve a Giuliano Argentario , banchiere
della corte
di Giustiniano,
mandato a Ravenna proprio per dare alla città un carattere fastoso.
Ciò spiega l'influsso orientale dell'architettura che emerge nella
pianta centrale, ispirata alle chiese di Bisanzio.
Le pareti del
presbiterio ospitano i mosaici con la raffigurazione di Giustiniano e
di sua moglie Teodora. L'imperatore è tra i dignitari e i soldati
ed offre il pane per l'eucarestia; l'imperatrice è tra le dame di
corte ed offre il vino. Entrambi i sovrani hanno l'aureola per
sottolineare il carattere divino e onnipotente della loro persona.
Sempre a Ravenna,
sorgono altre importanti basiliche, come Sant'Apollinare Nuovo (505
circa) e
Sant'Apollinare in
Classe (consacrata nel 549).
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