Come si fabbricano nuove piante con gli ibridi frutti migliori.

Aramini Parri Lucia -Blogger.



Come si fabbricano nuove piante con gli ibridi frutti migliori.

Ecologia agraria.

CI 3947. Non è la targa di una automobile straniera e neppure la sigla di un aeroplano. Non è neanche il numero di codice di un agente segreto. Che cosa è? È il nome di una nuova varietà di grano (chiamato anche Hiplory ), ottenuto nel 1970. Si tratta di un tipo di grano che fornisce una farina più nutriente rispetto a quella comunemente usata. Questa nuova varietà di cereale è stata ottenuta da alcuni studiosi svedesi: cioè da uno dei numerosi gruppi di agronomi che oggi, in tutto il mondo, studiano e lavorano per ottenere dalle piante, e dalla terra, prodotti sempre migliori.

Che cosa fa l'agronomo moderno?

In tutto il mondo vi sono laboratori in cui migliaia di uomini, gli agronomi, studiano le piante dai punti di vista più diversi e con le tecniche più avanzate. Non contenti di osservare le piante nel loro ambiente naturale, gli scienziati se le sono portate in laboratorio, e qui le pesano, le analizzano e le misurano nelle loro parti più minute. Di ogni parte della pianta essi si chiedono: come è fatta esattamente? E poi: come funziona? Insomma, essi studiano ogni aspetto quasi volessero rifare di bel nuovo una pianta artificiale. E in effetti hanno raggiunto tante e tali conoscenze che, anche se non possono “ricostruire” nessuna pianta, riescono tuttavia a cambiare moltissime caratteristiche dei vegetali. Grazie a questi studi e a queste ricerche è possibile ottenere, per esempio, varietà di frumento, di ortaggi, di fiori e di frutti sempre più grossi ed economicamente convenienti.

Un figlio migliore dei genitori.

Come ottenere varie varietà di piante che siano sempre migliori? Per fare ciò si coltivano “ceppi puri”, cioè delle piante che derivano tutte da una pianta “antenato” e che non hanno caratteristiche ereditate da altre razze. Da ognuna di queste piante, fecondata con se stessa (autofecondata) l'agricoltore ottiene una generazione di piante (pianta – madre, pianta – figlia, pianta – nipote, pianta – pronipote...) con qualità costanti. A questo punto egli effettua degli incroci, cioè feconda una di queste piante con il polline di una delle altre che egli stesso ha coltivato per questo scopo. Da questo incrocio deriva una pianta – figlia, con caratteri misti ( cioè appartenenti alla pianta “padre” e a quella “madre”): essa è un “ibrido” e può dare una piacevole sorpresa. L'ibridazione, infatti, viene sfruttata per ottenere piante con caratteristiche che siano migliori di quelle dei genitori da cui provengono.

Il contadino con pinzette e pennello.

Molte piante,come il frumento,si riproducono fecondandosi quasi sempre da se (autofecondazione):
quando la spiga è ancora giovane maturano gli stami (che portano il polline) e i pistilli mentre sono
ancora protetti e racchiusi in involucri detti glume: in tal modo il polline non può disperdersi
all'esterno e non avviene quasi mai l'incrocio. In tal caso,per ottenere degli ibridi,occorre un
intervento dell'uomo: in tecnici agrari,armati di pinzette,di pennellino e di pazienza,devono aprire
con cautela le glume delle spighe,prelevare delicatamente dagli stami i granelli di polline e
trasportarli sul pistillo di una spiga di razza diversa. Altre piante,come il mais,hanno il fiore
maschile ben separato da quello femminile; in tal caso per ottenere l'ibrido,bisogna impedire
l'autofecondazione; a questo scopo basta tagliare via la parte maschile,e fecondare l'infiorescenza
femminile (pannocchia) con il polline desiderato. Il seme che si ottiene dagli ibridi non può
essere utilizzato per le semine successive poiché non conserva le stesse caratteristiche della pianta
da cui proviene; è necessario quindi ripetere l'incrocio ogni anno.

Alla ricerca di ibridi sempre nuovi.

Poiché la tecnica dell'ibridazione ha dato ottimi risultati sia nel campo dell'agricoltura,sia in
quello della floricoltura,numerosi Paesi incoraggiano gli agricoltori a sperimentare tutti gli
incroci possibili affinché,provando e riprovando,si possa scoprire quello che c'è di utile
(ma ancora nascosto) nelle piante.
 

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