La concimazione. Agraria.
Aramini Parri Lucia - Blogger. |
La concimazione. Agraria.
Ogni
anno un incalcolabile numero di semi delle più svariate piante viene
posto nel terreno
produttivo;
ed ogni anno i contadini di ogni parte del Globo fanno un immenso
raccolto. Tutti i
vegetali
coltivati sulla Terra danno all'uomo l'indispensabile nutrimento o la
materia prima
per
confezionare indumenti. A questo punto ci può chiedere: dove
prendono le piante il nutrimento
per
crescere e svilupparsi? In parte dall'atmosfera,ma specialmente dal
terreno,precisamente
dal
terreno agrario costituitosi in seguito alla disgregazione delle
rocce. Facciamoci ora un'altra
domanda.
Il terreno agrario è inesauribile? Possiamo cioè,senza usare
speciali accorgimenti,
seminare
e poi raccogliere sullo stesso terreno un anno dopo
l'altro,perpetuamente? No. Infatti
i
primi uomini che cominciarono a seminare le piante per poi
nutrirsene,dopo qualche anno
dovettero
spostarsi in altre sedi,su altro terreno,poiché il loro
“podere”,ormai sfruttato,non dava
più
prodotti. Ma a poco a poco,con l'osservazione e lo studio,l'uomo
imparò a sfruttare con
successo
sempre lo stesso terreno usando alcune pratiche agricole; una di
queste è la concimazione.
Scopo della concimazione.
Le
piante per svilupparsi si nutrono utilizzando l'anidride carbonica
dell'aria,l'acqua e i sali
minerali
in essa contenuti,assorbiti con le radici dal terreno. Noi possiamo
sapere quali sono gli
elementi
assorbiti dalle piante,e in quali quantità,analizzando chimicamente
le piante stesse.
Ogni
vegetale è costituito da particolari elementi chimici in determinate
proporzioni. Si è
comunque
costatato che,in genere,gli elementi indispensabili alla nutrizione
delle piante sono:
carbonio
(assorbito dall'aria sotto forma di anidride carbonica),ossigeno e
idrogeno (presi
direttamente
in massima parte
dall'acqua),azoto,fosforo,potassio,calcio,zolfo,magnesio,ferro,
presenti
nel terreno sotto forma di sali. Dunque,le
piante,sviluppandosi,assorbono dal terreno
questi
determinati elementi. La concimazione ha lo scopo di restituire ad
esso gli elementi
asportati
o comunque di arricchirlo. Naturalmente in ogni concimazione,oltre
alle esigenze della
coltura,occorrerà
considerare la natura del terreno. Se questo è naturalmente ricco di
sostanze
fertilizzanti,la
concimazione si potrà omettere o comunque limitare a quegli elementi
che
scarseggiano.
La legge del minimo.
I
vegetali possono utilizzare al massimo gli elementi nutritivi
disponibili,solo se questi sono
presenti
nel terreno in determinate proporzioni (più o meno le stesse
proporzioni con cui entrano
nella
composizione delle piante). La capacità dei vegetali di sfruttare i
fertilizzanti contenuti
nelle
terreno dipende dall'elemento nutritivo contenuto in minima
proporzione. Facciamo un
esempio.
Per ottenere una produzione di 10 quintali di frumento occorrono 30
kg di azoto,10 kg
di
anidride fosforica,10 kg di potassa e 3 kg di calce. Supponiamo ora
che l'azoto utilizzabile sia,
in
un determinato terreno,soltanto di 15 kg,mentre anidride,potassa e
calce siano presenti in
dosi
abbondanti. In questo caso il frumento assorbirà tutto l'azoto,che è
la metà di quello che il
vegetale
potrebbe utilizzare; nello stesso tempo anche gli altri
fertilizzanti,benché presenti nel
terreno
in abbondanza,verranno utilizzati in proporzione,cioè in un
quantitativo che corrisponde
a
metà di quello che il vegetale potrebbe utilizzare: 5 kg di anidride
fosforica,5 kg di potassa e
1,5
kg di calce. Naturalmente anche la produzione si ridurrà della metà
e le quantità eccedenti
di
anidride,potassa e calce rimarranno inutilizzate. Questo
comportamento dei vegetali nei riguardi
dei
concimi viene indicato come “legge del minimo” o “legge di
Lievig”,che viene praticamente
spiegata
dal famoso “mastello di Dobeneck”.
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