Le correnti marine. Geofisica.
Aramini Parri Lucia - Blogger. |
Le correnti marine. Geofisica.
I
fiumi più grandi della Terra scorrono nel mare: sono masse d'acqua
così immense che, al loro confronto, il Nilo, il Mississipi, il Rio
delle Amazzoni diventano miseri ruscelli. Pensate che la Corrente
del Golfo, il più famoso di questi “fiumi”, ha una portata che è
circa mille volte maggiore di quella del Mississipi alla foce.
Lunghi migliaia di chilometri e larghi, talvolta, decine di
chilometri, essi si muovono in mezzo ad altra acqua marina senza
mescolarvisi: hanno una propria temperatura e una particolare
salinità, diverse da quelle dell'acqua vicina. Un guardacoste
americano, il “Tampa”, si fermò una volta sull'orlo di uno di
questi fiumi marini per misurare la temperatura dell'acqua. A
poppa della nave questa era di 27 gradi, a prua di soli 18. Talvolta
le “sponde” di questi fiumi marini sono definite chiaramente,
come quelle dei fiumi terrestri, per il colore dell'acqua o perché
la superficie si presenta increspata oppure coperta di nebbia.
Questi fiumi salati che scorrono nel mare sono le correnti marine.
Cause che determinano le correnti marine.
Esistono
correnti di ricambio o di profondità (circolazione verticale)
e correnti superficiali sempre (circolazione orizzontale).
Le correnti di profondità sono determinate dalla discesa delle
acque più fredde, quindi più pesanti, e dall'ascesa di quelle più
calde, che sono più leggere. Le gelide acque dei mari polari
scendono in profondità per scorrere lungo il fondo dell'oceano,
mentre le acque tiepide dei Tropici scorrono lentamente in superficie
verso i poli, richiamate appunto dalla discesa in profondità delle
acque fredde. Le correnti superficiali che scorrono nel mare seguono
costantemente l'identico cammino perché sono sempre soggette alle
stesse forze: primo: lo spirare dei venti costanti (venti alisei)
sulle fasce equatoriali; secondo: la rotazione della Terra che
modifica l'azione dei venti facendo deviare le correnti verso destra
nell'emisfero boreale (settentrionale) e verso sinistra nell'emisfero
australe (meridionale); terzo: la presenza delle masse continentali
che deviano le correnti, proprio come gli scogli e i banchi di sabbia
fanno mutare il corso dei torrenti. Pensate che la Corrente del
Golfo percorre lo stesso itinerario da ben 60 milioni di anni e prima
che sorgesse l'America Centrale a congiungere le altre due Americhe,
essa fluiva attraverso il Pacifico, fino alle lontanissime spiagge
dell'Asia.
La corrente del Golfo.
Le
correnti sub tropicali settentrionali attraversano l'Atlantico per
confluire nel Golfo del Messico, dove la spinta delle acque contro
la costa alza il livello del mare di qualche centimetro. Dal Golfo
del Messico esce, tra l'isola di Cuba e la penisola della Florida, la
Corrente del Golfo. Qui essa si muove a una velocità di 3-6
chilometri all'ora; è larga fino a 100 chilometri e profonda da 700
a 800 metri. Le sue acque hanno una temperatura di 28 gradi; da
Golfo del Messico sino alle coste della Carolina (Stati Uniti) sono
di un colore azzurro cupo. Di mano in mano che la corrente avanza,
la sua larghezza aumenta mentre diminuiscono la profondità, la
salinità e la temperatura. Al Capo
Hàtteras
(nello stato del Nord Carolina) si incurva verso nord-est e, in
vicinanza dei banchi di Terranova, incontra la corrente fredda del
Labrador. Nei punti di incontro fra le masse d'acqua di diversa
temperatura, si forma una “muraglia di nebbia”, pericolosissima
per le navi.
Gli effetti delle correnti.
Le
correnti marine provocano i seguenti effetti: primo: influenzano il
clima delle regioni da esse bagnate: per il benefico influsso della
Corrente del Golfo la Norvegia e le isole Britanniche godono di in
clima favorevole allo sviluppo della vegetazione e della attività
umana: la Groenlandia, invece, a causa di una corrente fredda ha un
clima inadatto alla vita ed è ricoperta di ghiacci; secondo:
trasportano il placton (organismi animali privi di mezzi di
locomozione e organismi vegetali9 di cui si nutrono i pesci
migratori; terzo: favoriscono la diffusione di alghe, semi e frutti;
quattro: riducono le differenze di temperatura e di salinità tra le
masse oceaniche; cinque: influiscono sulla navigazione: conoscendo il
percorso delle correnti marine si può sfruttarlo per rendere più
agevole la navigazione oceanica. Si è calcolato che grazie alle
correnti marine in circa 500 anni si effettua il rimescolamento
completo delle acque degli oceani. Di fronte alla massa di acqua
calda della corrente, la balena e il merluzzo provenienti dal Nord si
arrestano come dinanzi a un fiume di fuoco: ecco perché i banchi di
Terranova sono così ricchi di pesci. La corrente attraversa
l'Atlantico dividendosi in vari rami. Uno di questi ripiega lungo le
coste del Portogallo e torna ad unirsi con l'origine della Corrente
subtropicale nord (o Corrente Nord Equatoriale) delimitando un ampio
cerchio; nell'interno di esso si raccolgono le alghe del genere
“Sargassum”, strappate alle coste della corrente stessa. Si
forma così il cosiddetto Mare dei Sargassi che, ricoperto da densi
strati di questi vegetali, può ostacolare la navigazione. Altri
rami della corrente si dirigono verso Nord e raggiungono le coste
occidentali dell'Islanda, della Scozia, della Norvegia, arrivando
sino alla latitudine di 82° Nord. Queste regioni, che per la loro
posizione geografica sarebbero in gran parte coperte di ghiacci, per
merito della corrente benefica non solo sono abitabili, ma anche
produttive. Le regioni che si trovano alla stessa latitudine sulla
costa occidentale atlantica (Labrador) sono freddissime, disabitate e
con scarsa vegetazione.
Commenti
Posta un commento
Ciao a tutti voi, sono a chiedervi se avete preferenze per Post di vostro interesse
in modo da dare a tutti voi che mi seguite un aiuto maggiore, grazie per la vostra disponibilità.