La fine del Popolo Indiano.
La fine del Popolo Indiano.
A guerra conclusa si affacciava un
altro grave problema, quello
dell'espansione verso il Pacifico,
della saldatura tra Stati dell'Est
e Stati dell'Ovest. Infatti, l'immenso
territorio nordamericano
risultava diviso in 2 zone: a est,
lungo la costa atlantica, a sud e, in
parte, a ovest, lungo il Pacifico, vi
era il territorio degli Stati Uniti;
al centro,, e, in parte, a ovest,
viveva il popolo dei nativi americani,
i pellerossa. Per
unire il territorio, gli Stati Uniti seguirono 2 strade.
La prima fu quella
di un'espansione più o meno pacifica nelle grandi
praterie
abitate dai pellerossa,
ma senza alcun rispetto di quel popolo
e della sua
civiltà; grandi allevatori di mandrie occuparono spazi
sempre maggiori a
danno degli indigeni. Nel 1865 e nel 1869 furono
inoltre costruite
le prime 2 linee ferroviarie transcontinentali, che
collegavano le
coste dell'Atlantico alle coste del Pacifico. La seconda
strada
seguita fu quella della guerra contro i pellerossa, per
sradicarli
definitivamente
dai loro antichi territori; si può dire che la grande
corsa verso
l'Ovest abbia causato un autentico genocidio, cioè la
quasi completa
scomparsa del popolo indiano.
Tra il 1865 e il
1890, l'esercito degli Stati Uniti combatté le cosiddette
<<guerre
indiane>>, durante le quali migliaia di pellerossa vennero
sterminati, mentre
gli altri furono dispersi o costretti in apposite
riserve, spazi
ristretti e poveri di risorse da cui non poterono più
uscire e nei quali
furono obbligati a condurre un'esistenza disperata.
Gravissimo
fu il massacro compiuto a Wounded Knee, nel
1890:
vennero uccisi
afreddo, senza alcun motivo, più di 200 indiani,
con
il loro capo Piede Grosso. Dopo
il 1890 cessò ogni resistenza.
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