Medioevo romanico e gotico.
Mauro Goretti |
Medioevo romanico e gotico.
Se intorno all'anno Mille qualcuno
avesse potuto volare sopra
l'Europa, sapete che cosa avrebbe
visto? Una fitta boscaglia
interrotta qua e là da qualche misero
villaggio, da un castello
o da un monastero. Le invasioni
barbariche, le continue guerre,
le calamità naturali, le carestie e le
epidemie avevano spopolato
le città, decimato le popolazioni e
cancellato quasi in ogni
luogo i segni di quella che era stata
la grande civiltà romana.
Leggete che cosa scrisse un “cronista”
durante la terribile
carestia del 1032-33: “dopo aver
mangiato tutte le bestie
selvatiche e gli uccelli, gli uomini si
misero a raccogliere
per mangiarle ogni sorta di carogne e
cose orribili a dirsi.
Non si vedevano che visi pallidi e
smunti, molti avevano la
pelle tesa dai gonfiori, le voci stesse
erano divenute esili,
simili al fioco grido di uccelli
morenti...”.
Non sembra la descrizione di un film
dell'orrore?
Il terrore dell'aldilà.
A un certo punto però, nell'XI secolo,
la situazione cambiò:
vennero introdotte importanti
innovazioni nell'agricoltura,
la popolazione aumentò, rinacquero le
città, ripresero i
commerci e dall'economia feudale si
passò a quella comunale.
Ovunque si cominciò a costruire,
soprattutto edifici sacri,
perché gli uomini dell'XI e del XII
secolo avevano un
fortissimo sentimento religioso. Poco
interessati alla vita
terrena, alle cose concrete, gli uomini
del Medioevo vedevano
e interpretavano tutto in chiave
simbolica. Tutto quello che
riguardava il mondo soprannaturale li
affascinava e li intimoriva
e il loro rapporto con la religione era
difficile e tormentato: alla
speranza nella vita eterna dei primi
cristiani si sostituì la paura
della dannazione. L'uomo medievale
pensava che il diavolo
fosse sempre pronto a tentarlo e viveva
nel terrore del peccato
e del Giudizio finale; era
superstizioso, dava grande importanza
ai segni divini e credeva ai poteri
magici delle reliquie; appena
poteva si metteva in viaggio,
affrontando pericoli di ogni tipo,
per raggiungere i principali luoghi di
pellegrinaggio (Roma,
Gerusalemme e Santiago di Compostela),
fiducioso di ottenere
in questo modo la salvezza eterna. Le
immagini sacre a cui
l'uomo medievale rivolgeva le sue
preghiere erano severe e
distaccate, che davanti a un affresco
della Madonna, immobile
e severa, essa doveva ispirare timore e
soggezione.
La scoperta del mondo terreno.
Dopo un po' di tempo, nel corso del
XIII secolo, le città si
ingrandirono, nacquero le università,
il benessere aumentò
e migliorò la qualità della vita.
Ovunque si diffuse il gusto
per le cose preziose, eleganti e
raffinate. Gli uomini erano
ancora profondamente religiosi, ma
sentivano un interesse
nuovo per la natura e la realtà che li
circondava.
Della dottrina cristiana si cercò di
mettere in evidenza
il lato più umano e anche le pitture e
le sculture acquistarono
forme più vicine alla realtà.
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