Le streghe.
Le Streghe.
Dolcetto o scherzetto? Tutti conoscono l'adagio ripetuto alla porta nella notte di Halloween. Ma sapevate che esistono streghe e stregoni organizzati, all'opera tutto l'anno, che pensano di non scherzare affatto? Si definiscono gli eredi delle vittime della storica caccia alle streghe, i continuatori di un'antica religione che ha al centro il culto di Diana, la dea romana della caccia (Artemide per i Greci). Sono i seguaci della wicca, la moderna stregoneria di cui si stimano 1-2 milioni di praticanti nel mondo. Sono diffusi soprattutto nei Paesi anglosassoni: lo storico Ronald Hutton parla di 250 mila praticanti in Gran Bretagna. Ma non mancano anche in Italia. Leggono il futuro nei tarocchi, usano simboli come la bacchetta o il pentacolo (la stella a cinque punte), celebrano la Festa della Luna piena e sottopongono aspiranti streghe e stregoni a tre gradi di iniziazione: due pubblici e uno segreto.
Le Radici.
Le moderne streghe riprendono pratiche che erano rimaste vive nella tradizione. E, in particolare, la wicca ha una profonda radice italiana: una delle sue basi sono infatti le rivelazioni che una strega toscana, Margherita Taleni, rilasciò a uno studioso di folklore americano, Charles Godfrey Leland (1824-1903). Che andò a caccia di streghe fra l'Emilia e la Toscana. E ottenne da Margherita un manoscritto che pubblicò nel 1899 come "Aradia", o il "Vangelo delle streghe", divenuto un testo fondamentale della wicca. Scrive Leland nella presentazione del suo vangelo: "La strega italiana nella maggior parte dei casi viene da una famiglia in cui la sua arte è stata praticata da molte generazioni. Non ho dubbi che ci siano esempi la cui origine risale al Medioevo, all'antica Roma o forse all'epoca etrusca". Nel "Vangelo delle streghe" c'è una parte mitica che spiega come la dea Diana mandò sulla terra la figlia Aradia per insegnare agli uomini, soprattutto ai poveri e agli schiavi, l'arte della stregoneria. E una parte pratica su scongiuri, formule e pozioni magiche per ottenere risultati in amore, salute, affari, sulla creazione di talismani (come limoni conficcati di spilli), fino ai menù per le adunate notturne, i sabba.
La signora del sabba.
<<Che la stregoneria o parte di essa fosse davvero la religione di Diana pare conferato da uno dei primi processi storici alle streghe in Italia, quello di Pierina Bugatis e Sibilla Zanni, bruciate a Milano, nel 1370, in piazza Sant'Eustorgio>> spiega Davide Marrè, presidente del Circolo dei Trivi a cui fanno capo i gruppi wicca italiani. <<All'inquisitore entrambe le donne parlarono di adunate notturne (sabba) il giovedì, dirette da una Signora del Gioco, una sacerdotessa che mostrava piedi di capra, il busto e il volto di donna, vedeva il futuro e iniziava all'arte magica>>. Aveva anche il potere di fare ritornare in vita gli animali. Un riferimento dunque a una Diana-sciamana,. Le riunioni si trasformavano in banchetti e qualche volta si faceva sesso collettivo. Le radici della stregoneria, quindi, affondano nelle religioni pagane. Ha mostrato questo legame lo studioso di folklore, Carlo Ginzburg, nella sua indagine sui "benandanti" del Friuli. Erano membri di congreghe che proteggevano villaggi e campi dalle streghe. Ma furono comunque perseguitati dall'Inquisizione, per i loro rii che richiamavano le pratiche degli sciamani: andavano in trance e raccontavano di lasciare il loro corpo per trasformarsi in animali e partecipare a una battaglia contro streghe e stregoni, intesi come forze del male. Se vincevano i benandanti, il raccolto sarebbe stato buono. Molti dei loro riferimenti erano cristiani: un esempio di sincretismo religioso, cioè di mescolanza fra le pratiche pagane e il cristianesimo.
Dolcetto o scherzetto? Tutti conoscono l'adagio ripetuto alla porta nella notte di Halloween. Ma sapevate che esistono streghe e stregoni organizzati, all'opera tutto l'anno, che pensano di non scherzare affatto? Si definiscono gli eredi delle vittime della storica caccia alle streghe, i continuatori di un'antica religione che ha al centro il culto di Diana, la dea romana della caccia (Artemide per i Greci). Sono i seguaci della wicca, la moderna stregoneria di cui si stimano 1-2 milioni di praticanti nel mondo. Sono diffusi soprattutto nei Paesi anglosassoni: lo storico Ronald Hutton parla di 250 mila praticanti in Gran Bretagna. Ma non mancano anche in Italia. Leggono il futuro nei tarocchi, usano simboli come la bacchetta o il pentacolo (la stella a cinque punte), celebrano la Festa della Luna piena e sottopongono aspiranti streghe e stregoni a tre gradi di iniziazione: due pubblici e uno segreto.
Le Radici.
Le moderne streghe riprendono pratiche che erano rimaste vive nella tradizione. E, in particolare, la wicca ha una profonda radice italiana: una delle sue basi sono infatti le rivelazioni che una strega toscana, Margherita Taleni, rilasciò a uno studioso di folklore americano, Charles Godfrey Leland (1824-1903). Che andò a caccia di streghe fra l'Emilia e la Toscana. E ottenne da Margherita un manoscritto che pubblicò nel 1899 come "Aradia", o il "Vangelo delle streghe", divenuto un testo fondamentale della wicca. Scrive Leland nella presentazione del suo vangelo: "La strega italiana nella maggior parte dei casi viene da una famiglia in cui la sua arte è stata praticata da molte generazioni. Non ho dubbi che ci siano esempi la cui origine risale al Medioevo, all'antica Roma o forse all'epoca etrusca". Nel "Vangelo delle streghe" c'è una parte mitica che spiega come la dea Diana mandò sulla terra la figlia Aradia per insegnare agli uomini, soprattutto ai poveri e agli schiavi, l'arte della stregoneria. E una parte pratica su scongiuri, formule e pozioni magiche per ottenere risultati in amore, salute, affari, sulla creazione di talismani (come limoni conficcati di spilli), fino ai menù per le adunate notturne, i sabba.
La signora del sabba.
<<Che la stregoneria o parte di essa fosse davvero la religione di Diana pare conferato da uno dei primi processi storici alle streghe in Italia, quello di Pierina Bugatis e Sibilla Zanni, bruciate a Milano, nel 1370, in piazza Sant'Eustorgio>> spiega Davide Marrè, presidente del Circolo dei Trivi a cui fanno capo i gruppi wicca italiani. <<All'inquisitore entrambe le donne parlarono di adunate notturne (sabba) il giovedì, dirette da una Signora del Gioco, una sacerdotessa che mostrava piedi di capra, il busto e il volto di donna, vedeva il futuro e iniziava all'arte magica>>. Aveva anche il potere di fare ritornare in vita gli animali. Un riferimento dunque a una Diana-sciamana,. Le riunioni si trasformavano in banchetti e qualche volta si faceva sesso collettivo. Le radici della stregoneria, quindi, affondano nelle religioni pagane. Ha mostrato questo legame lo studioso di folklore, Carlo Ginzburg, nella sua indagine sui "benandanti" del Friuli. Erano membri di congreghe che proteggevano villaggi e campi dalle streghe. Ma furono comunque perseguitati dall'Inquisizione, per i loro rii che richiamavano le pratiche degli sciamani: andavano in trance e raccontavano di lasciare il loro corpo per trasformarsi in animali e partecipare a una battaglia contro streghe e stregoni, intesi come forze del male. Se vincevano i benandanti, il raccolto sarebbe stato buono. Molti dei loro riferimenti erano cristiani: un esempio di sincretismo religioso, cioè di mescolanza fra le pratiche pagane e il cristianesimo.
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