Cristoforo Colombo.


Cristoforo Colombo.

Convinto della sfericità della Terra dalle teorie dell'astronomo
fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli,Cristoforo Colombo
pensava che fosse possibile raggiungere l'Oriente,e quindi le
Indie,navigando sempre verso Occidente. Sembra anzi che
proprio il Toscanelli avesse tracciato la carta che poi servì
a Colombo per compiere il suo viaggio attraverso l'Atlantico.
Buscar el levante por el ponente” (raggiungere il levante
andando verso ponente):ecco quella che fu l'idea fissa di
Cristoforo Colombo. Lì,a Lisbona,dove si era già stabilito
da qualche anno,gli si apriva davanti agli occhi il misterioso
e tanto temuto oceano Atlantico. Da millenni si andava dicendo
che in esso vi erano orribili mostri e che le onde si alzavano a
volte all'altezza di montagne. Ma Colombo non credeva a
quelle storie;egli era fermamente convinto che quell'immensa e
ignota distesa d'acqua dovesse condurre alle Indie.
E allora non si dette più pace;volle tentare ad ogni costo
quella traversata. Ma chi mai gli avrebbe procurato le navi e
l'equipaggio necessari all'impresa.?Colombo pensò allora di
rivolgersi al re del Portogallo Giovanni II,il quale seguiva con
molto interesse ogni tentativo di raggiungere le Indie.
Quell'italiano è un folle.!” sentenziò una commissione
di dotti,ai quali Giovanni II aveva dato in esame il progetto
di Colombo. Ma nonostante tutto Cristoforo Colombo non
si arrese:egli era molto più che convinto che la sua idea
potesse essere realizzata. Che fare ancora in Portogallo,
quando il re,la massima autorità del Paese,non era disposto a
prestare il suo equipaggio.? E allora Colombo si trasferì in
Spagna. Egli era ormai molto più che deciso a percorrere
l'intera Europa,pur di riuscire a far trionfare la sua idea.
Non era facile,però,per un oscuro straniero farsi ricevere
dai sovrani spagnoli. Ma per l'intraprendente genovese questo
fatto non rappresentava certo un ostacolo,egli riuscì a farsi
amiche alcune persone che vivevano alla corte spagnola e,
per loro mezzo,poté far pervenire ai sovrani il suo progetto.
Da quel momento in poi,Colombo visse giornate di intensa
e intrepida attesa:sarebbe stato considerato ancora un folle
o invece avrebbe potuto ottenere l'appoggio tanto desiderato.?
Il 1 maggio 1486 per Cristoforo Colombo il più bel giorno
della sua vita:gli venne comunicato che la regina Isabella
desiderava avere un colloquio con lui. Era dunque giunto
il momento di attuare il grande progetto.? Niente di tutto
questo. La regina gli comunicò che avrebbe fatto esaminare
il suo progetto da alcuni studiosi dell'Università di Salamanànca.
Ciò che avrebbero risposto quegli studiosi,Colombo lo
immaginava già. Eppure egli si dispose ad attendere con
pazienza:durante il colloquio con la regina,aveva avuto
l'impressione che ella non fosse del tutto contraria
all'impresa. Dopo alcuni anni,ecco il giudizio degli
studiosi di Salamanànca:”L'attuazione del progetto
appare impossibile a qualsiasi persona istruita”.
Colombo comunque non si scoraggiò:scrisse alla regina
per farle sapere che se non si fosse decisa ad aiutarlo,
egli si sarebbe rivolto ad un altro sovrano.
La risposta però si fece attendere troppo:si era dunque
sbagliato Colombo sulle intenzioni della regina Isabella.?
Deluso,ma ancora deciso a lottare per la sua idea,Cristoforo
Colombo si mise in viaggio per la Francia. Ma che cosa
volevano da lui i soldati spagnoli che lo raggiunsero proprio
quando stava per porre piede su quella terra.? Essi portavano
un messaggio dalla regina:ella gli dichiarava finalmente di
volerlo aiutare nella realizzazione della sua impresa.
Dopo tanti anni di speranze e di delusioni,Colombo aveva
vinto. Tra molto breve tempo avrebbe potuto sfidare
l'ignoto oceano per dimostrare al mondo che si poteva
buscar el levante por el ponente”.
Il mattino del 3 agosto 1492,tre caravelle uscirono dal
porto di Palos:erano la Nina,la Pinta e la Santa Maria che,
al comando di Cristoforo Colombo,si apprestavano ad
affrontare la grande avventura. In totale,non più di 100
uomini. Avrebbero raggiunto le Indie,o sarebbero partiti
per un viaggio senza ritorno.? Colombo fu tranquillo e,
assolutamente convinto del pieno successo. Prima tappa
furono le isole Canarie;e poi il viaggio proseguì attraverso
l'oceano immenso e sconosciuto. Cielo e acqua,acqua e cielo:
così per giorni e giorni. Della terra,nessuna traccia. E a
bordo intanto alcuni disperavano. Dopo moltissimo tempo
di navigazione,tra possibili speranze di riuscita,e arrivo,
alla ricerca delle lontane terre delle Indie,il mattino del
12 ottobre,alle due dello stesso nuovo mattino,dalla Pinta
si alzò un grido che annunciava la vista della tanto attesa
e sperata terra,in avvicinamento,tutti guardarono con molta
trepidazione,Colombo cadde in ginocchio a terra e rese
grazia a Dio.


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