LA COLLINA DELLA DISCORDIA. [ Troia ]


LA COLLINA DELLA DISCORDIA.

È a Hissarilik,in Turchia,si scava già da oltre un secolo in cerca di tracce dell'antica Troia.
Ecco,quali sono le nuove scoperte degli archeologi e le loro ipotesi.

Hissarilik,è una vasta,ma modesta collina che si affaccia sulle coste della Turchia,con il
mare che,riflette il suo specchio d'acqua in lontananza;lo sguardo che però i visitatori
ripongono sulle sue terre,è un po' deludente,vaga come uno spettro sulle poche rovine di
un antico passato che....sembra essere ancora vivo con i suoi fantasmi. Ma ciò che resta
dell'antica città del re troiano Priamo,è davvero tutto ciò che rimane,sulla costa turca
all'imbocco dello stretto dei Dardanelli.?
Nonostante le più famose scoperte di Schlieman negli anni Settante dell'800,soltanto i
primi scavi scientifici,condotti dal tedesco Wilhelm Dorpfeld (1882-1894),seguito
dall'americano Carl William Blegen (1932-1938),hanno fornito serie informazioni
archeologiche su Hissarilik,una vasta collina formata da 46 strati archeologici affastellati
in modo confuso nel corso di 3 mila anni di storia. Ma,soltanto un secolo dopo,Schliemann,
nel 1988,professore all'Università di Tubinga (Germania),cominciò quella che fu una
missione internazionale,chiamata “Project Troia”,che è ancora in corso. Ha permesso in
tutti questi anni di avere qualche certezza in più,anche se le più svariate e ripetute
conferenze su Troia,si trasformarono spesso in opinioni contrastanti tra gli archeologi.
Il capo della missione,fu il tedesco Manfred Korfman,e il suo collega inglese David
Hawkins,e il linguista Joachim Lacatz,coloro che furono i più convinti sostenitori del
fatto che le rovine ritrovate,coincidevano perfettamente con l'antica Troia omerica.
Convinti che Hissarilik sia Troia,era ormai una tesi fondata,condivisa dalla maggioranza
degli studiosi,Troia fu in quegli anni di storia una città molto importante,ma non
paragonabile però alla Babilonia mesopotamica o all'ittita Hattusa. Le scoperte più
recenti,e quindi le più importanti,riguardano principalmente quella che fu chiamata “la
città bassa”,per decenni però completamente ignorata durante gli scavi;oggi abbiamo
scoperto che,intorno alla cittadella di Hissarilik,si estendeva un vasto agglomerato
urbano. Gli archeologici che,costituiscono il Project Troia,vi hanno trovato case,e quindi
abitazioni,perfettamente compatibili con quelle del conflitto omerico (XIII-XII secolo
a. C),con evidenti tracce di fossati. Per quelli che continuarono a porre il loro scetticismo,
si trattò soltanto di recinti,canali e fognature,mentre per altri erano fossati a scopo
difensivo e mura,con imponenti porte e bastioni. Gli scavi,tuttavia,dimostrano che,
l'esistenza di una solida città fu ormai certa,e che al suo interno fosse benissimo in grado
di ospitare circa 10 mila abitanti. Gli studiosi confermarono che negli scavi ci fossero
stati reperti dell'antica Età del Bronzo (1500-1000 a. C). La città si estendeva su circa
20-30 ettari. Anche se il problema della possibile esistenza di una città muraria
fortificata,rimase ancora aperto....a Hissarilik era stato rafforzato ciò che fu un intenso
snodo commerciale,molto importante,non furono però rilevati altri siti di attività
dell'area. Tutto questo basò la credenza che la città omerica si trovasse in una regione
diversa e lontana dalla Troade,mentre Troia poteva sicuramente trovarsi soltanto a
Hissarilik. Abbiamo detto che fu un importante e molto intenso centro commerciale,dunque,
necessitava di una difesa. Come.?Secondo le ultime ipotesi,fu costruita una fortificazione
lunga 1,5 km;su una base di pietra,sulla quale vennero saldamente appoggiati mattoni di
fango ben essiccato. A sua volta questo lungo muro era difeso da una palizzata interna
di legno e da un fossato profondo 2,5 metri e largo 3,5,che forse era utilizzato per tenere
lontani i carri da combattimento. Il fossato che ipotizzando proteggeva il muro esterno,
prima del 1300 a. C,fu in seguito riempito da terriccio,cocci e ossa di animali. La città,
come era già ben possibile immaginare,era in totale espansione,come consolidò l'ipotesi
del ritrovamento di un altro secondo fossato che rimpiazzò il primo come più forte
barriera difensiva,circa 100 metri più distante. Nel 2010,secolo odierno,gli archeologi
hanno poi,successivamente rinvenuto altre importanti e significative tracce di ulteriori
sistemi difensivi;lunghi fossati scavati nella roccia come una porta di libero accesso,
costituendo come una sorta di antica trincea.
Nella “città bassa”,furono invece riportati alla luce resti di antiche strade e persino un
forno. Ma quello che fu,ed è il centro di Troia,anche confermato dagli archeologi,è la
piccola cittadella situata a circa 300 metri dalla porta più esterna. Era in passato una
fortezza che si estendeva su circa 2 mila metri quadrati e ben protetta da una cinta di
mura lunghe 350 metri,e alte 9. Lo stile della rocca conferma che,era una antica città
“orientale”;Troia,se davvero sorgeva in questo sito,non aveva la pianta urbanistica greca
come descritta nel poema dell'Iliade,come invece è molto più logico pensare,era molto
più simile e caratteristico pensare contrariamente che,data la sua posizione strategica,
fosse simile alla città del Vicino Oriente. A dimostrare con certezza ciò....la forma delle
porte,come quelle siriane,avevano alte torri di difesa ai lati. Ma l'argomento che gettò le
basi di discussione avverse,fu la fine della città. Alcuni avevano dubitato che i dati non
fossero sufficienti per dimostrare che la fine della città fosse avvenuta per una distruzione
violenta,come quella narrata dal ciclo troiano. Sembrò confermarsi l'ipotesi che un
incendio distrusse bruciando tutto il livello di insediamento,noto come Troia;legno
annerito,pietra bianca calcinata e macerie sono stati ritrovati in un grosso stato di
distruzione fatto di cenere e terra,il cui spessore misura da 50 a 180 centimetri. In una
casa della città bassa una piccola figurina di bronzo,di oro e alcuni gioielli preziosi,sono
stati abbandonati e ritrovati sul pavimento di una stanza. Questo dimostrò che forse....gli
abitanti fuggirono a gambe levate in preda al panico.?La scienza archeologica gettò
quindi un quadro,molto compatibile con un probabile saccheggio della città;ossa umane
furono rinvenute sulla rocca,sparse e addirittura insepolte. Sono state rinvenute 2 punte
di lancia,3 punte di freccia e coltelli in stato parzialmente conservato,il tutto....in bronzo:
una delle punte di freccia è di tipo noto solo nel Peloponneso della Tarda Età del bronzo.
Fu probabilmente scagliata dagli Achei assediati.?Che la città subì un attacco sarebbe
confermato da un deposito di pietre da fionda,raccolte in mucchi. Inoltre,un abbondante
riserva di massi usati come proiettili da catapulta è stata ritrovata tra i resti di un palazzo,
un luogo piuttosto insolito per le armi. A meno che,non si trattò di un emergenza militare.
Per riassumere brevemente.....a Hissarilik,intorno al 1200 a. C,sorgeva un importante
città orientale che subì un violento saccheggio. Ma resta il dubbio....come si chiamava
veramente quella città,ancora senza nome.?Nel 1995 tornò alla luce un disco di bronzo
grande come una moneta,un sigillo inciso su entrambe le facce con scrittura geroglifica
in luvio,lingua antica della Turchia Occidentale,molto simile all'ittita. Rimase in uso
all'incirca fino al 1100 a. C,e riporta il nome di uno scriba e di una donna,purtroppo però....
incomprensibili. Il sigillo conferma che la scrittura era già conosciuta nell'antica Hissarilik
e che il sito era un importante centro amministrativo;una descrizione perfettamente
combaciante con quella di Wilusa,città dell'Anatolia Occidentale citata dagli antichi testi
ittiti,(dove è detta “erta”,come “l'erta ilio” di Omero). Anche la geografia sembra
confermare che,la baia di fronte a Hissarilik è l'unico buon approdo lungo la costa
sulla sponda dei Dardanelli. Lì le navi potevano attendere il momento migliore per
dirigersi verso il Mar Nero,quando però diminuiva la forte corrente contraria. Ciò
favorì enormemente lo sviluppo di Wilusa-Troia. Tra tutti i mercanti di 3200 anni fa
c'erano anche i Greci,come hanno dimostrato i resti di ceramiche micenee. Nel novembre
del 2001,i geologi John Kraft dell'Università di Delaware (USA) e John Luce del Trinity
College di Dublino (Irlanda),hanno infatti pubblicato una ricerca secondo la quale la
geologia dimostrerebbe una forte coincidenza tra le descrizioni omeriche e del geografo
greco Strabone con il paesaggio di 3 millenni fa,che fece da sfondo ai duelli tra Achei e
Troiani.

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