La sacerdotessa che visse due volte.
La
sacerdotessa che visse due volte.
Dorothy Eady ha appena tre anni quando precipita dalle scale e rimane immobile a terra. Il medico che la soccorre non ha dubbi: la piccola è morta. Non gli resta che tornare nel suo studio e prendere i moduli per il referto. Quando torna sul luogo dell'incidente,ad aspettarlo c'è una sorpresa: Dorothy è in piedi che scherza,ride e mangia cioccolata. Corre l'anno 1907.
“Questa non è casa mia”
Londra,1908.
Da settimane la piccola Dorothy dice ai genitori che l'abitazione in
cui vivono non è sua e che vuole tornare a casa. Un giorno,durante
una delle tante passeggiate fatte per distrarla un po',i coniugi Eady
la portano al British Museum ,uno dei più importanti musei di
Londra. Quando arrivano alle sale egizie,accade qualcosa di
inatteso. La bimba si blocca,poi inizia a correre molto
freneticamente. Accarezza le statue e ne bacia i piedi,finché
raggiunge una mummia,si siede accanto alla teca e si rifiuta di
andare via. Rimane così per un'ora. Quando la madre prova a
trascinarla fuori,le urla:”Lasciami qui,questa è la mia gente”.
Dopo la caduta del 1907,Dorothy aveva iniziato a fare un sogno
ricorrente : un grande edificio con colonne e un giardino rigoglioso
con alberi,frutti e fiori. Piangeva spesso e chiedeva di essere
riportata a casa,anche se non sapeva indicare dove fosse. Quando su
un'enciclopedia per bambini scopre i geroglifici,dice alla madre che
lei quella lingua sente di conoscerla,anche se non riesce a
ricordarla. A sette anni,il sogno ricorrente comincia ad avere un
senso. Mentre guarda con il papà un libro sull'antico Egitto,Dorothy
esclama:”Questa è la mia casa,è qui dove vivevo,manca solo il
giardino!”. Il padre è sorpreso:”Non è possibile. Questo è il
tempio di Seti I,nel deserto,come puoi esserci mai stata?”. La
passione per l'antico Egitto la porta ancora al British Museum:
comincia a frequentarlo. Viene presa a ben volere dal curatore della
parte egizia Wallis Budge che stabilisce con lei un legame
particolare. Le mostra i reperti più insoliti e le insegna a
leggere i geroglifici. Gli strani sogni,intanto,continuano e
iniziano a manifestarsi anche in episodi di sonnambulismo. Dorothy
inizia a studiare egittologia, approfondisce il tema della
reincarnazione e sposa un giovane egiziano Abdel Meguid. Nel 1933
riesce a partire alla volta dell'Egitto. Come racconta lei
stessa,aveva solo uno scopo nella vita:”Andare ad Abydos,vivere ad
Abydos ed essere seppellita ad Abydos”. Una volta in Africa non
torna più indietro. E la sua storia diventa leggenda…
In Egitto.
Al
Cairo Dorothy incontra grandi egittologi,ne conquista la
fiducia,studia con loro e traduce molti geroglifici.
Quando,finalmente,come impiegata del dipartimento di antichità
egizie,le viene assegnata la sede di Abydos,corona il suo sogno. Per
prima cosa cambia nome: per gli antichi egizi era sconveniente che
una donna mantenesse il proprio. Era meglio che si chiamasse la mamma
“La mamma di...”. E visto che Dorothy aveva chiamato suo
figlio Seti,si fa chiamare “la mamma di Seti”,Omm Seti. Un
nome che in chi l'ha conosciuta suscita ancora forti emozioni.
Giardino nel deserto.
Ad
Abydos,Dorothy, che ora tutti chiamano Omm Seti,si sente finalmente a
casa. Si muove tra le rovine del tempio come se ci fosse sempre
stata. Indica dove si trova ogni singola stanza e rivela cose che gli
archeologi non hanno ancora scoperto. Suggerisce,ad esempio,dove
scavare esattamente sul lato meridionale,per trovare i resti di quel
giardino che,in sogno,la ossessiona da anni e di cui,effettivamente
nello stupore assoluto,trova tracce. In Egitto,Omm Seti ricostruisce
con precisione la sua vita passata. Agli occhi di molti la sua
vicenda appare come un episodio di reincarnazione.
Un'altra esistenza.
Nella
vita precedente Omm Seti sarebbe stata una ragazza di nome
Bentreshyt. Nata da genitori poveri,è stata affidata al tempio di
Kom Sultan (quello di Seti non era stato ancora ultimato) per essere
educata come sacerdotessa. A 12 anni aveva fatto voto di
castità,scegliendo di rimanere nel tempio. Ma due anni più
tardi,Seti l'avrebbe concupita. Lei,allora,per evitare il ricadere
della maledizione sul faraone,si sarebbe tolta la vita. Migliaia
di anni più tardi,nelle sale del museo di Londra,Seti l'avrebbe
finalmente ritrovata. Insieme avrebbero potuto mettere fine alla
maledizione rimasta in sospeso da millenni: una storia d'amore
leggendaria.
Si muove come fosse a
casa sua….
Gli
egittologi stanno bene insieme a Dorothy: la ascoltano e,qualche
volta,addirittura,riescono a fare importanti scoperte proprio
seguendo i suoi racconti apparentemente legati a una vita precedente.
La ama anche la gente comune: è considerata una “strega buona”.
Ne hanno anche un po' paura. Le chiedono persino guarigioni. Ama gli
animali,e gli animali amano lei. Anche i serpenti. Vive così,in
armonia con la natura,al cospetto del suo Seti,fino alla fine dei
suoi giorni,nel 1981. Dopo la morte viene sepolta al tempio di
Abydos.
Rispetto per i
geroglifici delle piramidi.
Athon Veggi,autrice del libro I testi delle piramidi,ha conosciuto Dorothy durante un viaggio in Egitto:”Ci sono andata per fare un rituale nella grande piramide in un giorno particolare”,racconta.”Sono arrivati due ragazzi. Alla fine dell'incontro,uno di questi mi disse:”Sento che devi andare a conoscere una persona che vive a Abydos. Devi,però,stare molto attenta con lei: è una signora inglese,anziana,compassata,con un passato importante. Devi stare tranquilla quando la vai ad incontrare. Ebbene,quando sono arrivata ad Abydos,Omm Seti mi stava già aspettando. Era davanti alla porta di casa sua. Mi disse:”Ti stavo aspettando”. Omm Seti,nel tempo che sono stata con lei,mi ha trasmesso una serie di cose,tra cui un grande amore e reverenza per i testi delle piramidi”.
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