L'infalsificabile “carta di debito” del 500.
L'infalsificabile “carta di
debito” del 500
Potremmo
considerarlo un predecessore delle nostre fatture o delle nostre
cambiali: un supporto sul quale registrare dati per fissare le
pendenze economiche tra due soggetti. Lo strumento ritrovato
a Wittenberg, la
città tedesca famosa perchè legata alla figura di Martin Lutero,
serviva infatti a fissare il conto della somma da restituire alla
scadenza di un prestito. Grazie all'uso di questa
bacchetta, anche
chi non conosceva i numeri scritti aveva piena consapevolezza e
certezza delle
cifre in gioco.
Non solo, ma la “ carta di debito “, per quanto semplice,
impediva ogni tentativo di
falsificazione:
modificare la somma da restituire era impossibile visto che le due
parti, e soprattutto
le tacche incise,
dovevano fisicamente collimare. L'oggetto in questione, ritrovato in
un archivio della città tedesca, non è altro che una bacchetta di
legno dalla faccia piana della lunghezza di
trenta centimetri
circa, che reca incise sulla sua superficie alcune tacche, oltre alla
data della sua
costruzione, il
1558. Il suo funzionamento doveva essere assolutamente intuitivo e
affidabile: sul
legno veniva
inciso un numero di tacche equivalente alla somma oggetto del
prestito. La bacchetta
veniva poi
spezzata in due longitudinalmente, in modo che sia il debitore sia il
creditore potessero
conservarne una
parte. Alla scadenza del periodo concordato per il prestito, si
confrontavano i due
pezzi di legno che
dovevano, ovviamente, combaciare. Si tratta di un metodo elementare
e funzionale per non dimenticare il totale del denaro prestato e di
quello da restituire, in un'epoca
in cui non molte
persone erano in grado di leggere e pochi potevano permettersi di
affidarsi alla
scrittura.
“Strumenti del genere sono rari in Europa”, spiega l'archeologo
Andreas Hille del Museo
di Halle, in
Germania. “L'esemplare ha 23 tacche che stavano a indicare
l'ammontare del debito.
Sul legno, oltre
all'anno del debito in questione, è anche inciso un cognome”.
Proprio su questo cognome si stanno concentrando le ricerche che
Hille conduce negli archivi della città di Wittenberg, in
particolare sui registri fiscali che risalgono fino al XIV secolo.
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