Le porte del Battistero di Firenze - Italia -


LE PORTE DEL BATTISTERO


Delle tre porte del Battistero, quella più antica è quella sud, ( praticamente quella d'ingresso) che
risale alla prima metà del XIV secolo ed è un'opera di Andrea Pisano che nelle ventotto formelle
raffigurò in rilievo le storie del Battista e le Virtù Cardinali e Teologali. Le altre due porte sono
opera di Lorenzo Ghiberti. Quella nord, la prima in ordine cronologico, fu eseguita in 23 anni
dal 1401 al 1424 ed è anch'essa composta da ventotto formelle racchiuse da cornici quadrilobate
di tradizione ancora gotica e raffigura storie del Nuovo Testamento nonché i quattro Evangelisti
e di Dottori della Chiesa. La porta est infine è la copia del capolavoro di Lorenzo Ghiberti.
I 27 anni di lavoro, dal 1425 al 1452, testimoniano la volontà da parte dell'artista di arrivare ad
una perfezione formale che non aveva precedenti. La suddivisione non è più in 28 ma in 10
formelle che non si avvalgono di cornici; sono infatti 10 riquadri, 10 finestre oltre le quali
prendono vita altrettante storie bibliche. Lo stile del Ghiberti, sempre considerato un moderato e
mai un rivoluzionario come il suo rivale Brunelleschi, è diverso e più consono al gusto
rinascimentale. La prospettiva, la rievocazione del mondo classico nonché il finissimo lavoro
di cesello avvalorato dalla doratura, hanno fatto sì che Michelangelo, 50 anni dopo la loro
creazione, le definisse porte degne del paradiso. Dopo il definitivo restauro di tutte le formelle,
le porte verranno esposte all'interno del Museo dell'Opera del Duomo. Insieme al Battistero c'è
la magnifica opera d'arte della Cattedrale, che attorno al 1246 venne deciso che l'antico edificio
venisse dedicato a S. Reparata ( se ne possono vedere i resti negli scavi all'interno della cattedrale),
non più adeguata all'importanza e alle dimensioni della città; fu Arnolfo, che già un anno prima
di aver iniziato i lavori di Santa Croce, si occupò del progetto della costruzione della nuova
cattedrale che venne intitolata S. Maria del Fiore; è chiaro che era il riferimento all'antico nome
latino di Florentia, ossia la città del fiore. I lavori si protrassero per lungo tempo e solo nel 1436
dopo 140 anni il papa Eugenio IV poté consacrare la chiesa al culto. In seguito ( fine XV secolo)
la cupola fu coronata dalla lanterna e solo alla fine del secolo scorso fu compiuto il rivestimento
marmoreo della facciata su disegno di Emilio de Fabris.  


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