La sensibilità delle piante. Ecologia vegetale.
La sensibilità delle piante. Ecologia vegetale.
Quando
qualcuno di noi si sente toccare su una spalla,si volta per vedere
che succede.
Egli
ha ricevuto dall'esterno uno “stimolo” e,come conseguenza,ha una
data “reazione”
(quella
di voltarsi). Questo perché abbiamo una “sensibilità”,cioè la
capacità di avvertire
stimoli
esterni e reagire a essi in più e vari modi. Anche le piante sono
sensibili: noi non
dobbiamo
credere che esse nascano,crescano e muoiono semplicemente. La
pianta,vivendo,
percepisce
molti stimoli e risponde ad essi mettendo in moto meravigliosi
meccanismi,
per
la sua difesa o per il suo vantaggio. Le piante sono sensibili a
stimoli di vario genere:
la
luce,il contatto,la posizione,le sostanze chimiche,ecc. Nella maggior
parte dei casi,la
loro
reazione però è di un solo tipo: il movimento.
Reazioni alla luce.
Fototropismo
(dal greco “fos”
luce,e
“trepo”
volgo).
Chiunque possiede in casa una
piccola pianta in vaso avrà sicuramente osservato che il suo
fusto o almeno le sue foglie
sono rivolti sempre verso la finestra. Questo avviene perché le
piante avvertono la luce e
reagiscono ai suoi stimoli curvando il loro fusto verso la fonte
luminosa oppure volgendo a essa
le loro foglie.
Come
avviene?
Tutte le piante contengono una
sostanza che serve a stimolare l'allungamento delle cellule:
la
auxina (dal latino
“augesco”,cresco).
Questa auxina viene distrutta o resa meno attiva
dalla luce: perciò le cellule
del fusto esposte alla luce,possiedono meno auxina,saranno
meno stimolate a crescere,mentre
quelle in ombra si accresceranno regolarmente. Naturalmente il
fusto,crescendo più su un lato che sull'altro,sarà costretto a
piegarsi dalla
parte in cui è più corto.
Fotonastìa
(dal
greco “fos”,luce).
Osserviamo di giorno la
posizione delle foglie di lattuga,mimosa,robinia,trifoglio; torniamo
poi ad osservarle di notte e ci
accorgeremo che la loro posizione è completamente diversa.
Queste piante sono molto
sensibili ai cambiamenti di luce e reagiscono a essi con un
movimento.
Come
avviene?
L'inserzione,cioè
l'attacco delle foglioline al ramo,è formata da un manicotto di
cellule
ricche di succhi. In condizioni
normali le cellule sono piene,turgide di succhi e sostengono
le foglie; con il buio
diminuisce il turgore nelle cellule ed esse non possono più
sostenere
il peso della foglia che,di
conseguenza,ricade.
Reazione alla gravità terrestre.
Geotrapismo
(dal
greco “gea”,Terra,e
“tropo”,volgo).
Tutti abbiamo potuto
osservare,recandosi in montagna,che gli alberi cresciuti sui pendii,
anche su quelli più ripidi,non
sono disposti in modo da formare un angolo retto sul terreno,
ma invece hanno sempre il tronco
in direzione perfettamente verticale. Se proviamo a tenere
inclinata o adagiata una piccola
pianta,vedremo che a poco a poco il suo fusto si piega
in modo da portarsi nuovamente
in direzione verticale; vi sono piante che iniziano questa
reazione dopo soli pochi minuti.
Tutte le piante,fin dalla nascita,si dispongono con la radice
verso il basso e il fusto verso
l'alto; ciò significa che hanno la capacità di percepire la
gravità terrestre e di reagirvi
disponendosi nella sua direzione.
Come
avviene?
Nel materiale fluido che è
contenuto in alcune cellule del fusto si trovano numerosi granelli
di amido,i quali si depositano
sul fondo delle cellule stesse,esattamente come pallini di
piombo
in un sacchetto. Questi granelli che vengono chiamati
“statoliti”,stimolano
l'attività delle auxine nelle
zone più basse delle cellule: perciò queste si accrescono nella
parte rivolta verso il centro
della Terra e la pianta tende ad avere un andamento verticale.
E' interessante notare che anche
alcuni animali (ad esempio i granchi) hanno gli statoliti.
Reazione agli stimoli chimici.
Chemiotrapismo
(dal
greco “chymos”,succo).
Per un certo periodo innaffiamo
il terreno in cui si trova una piccola pianta,solo su un lato
della pianta; trascorse alcune
settimane,esaminando le radici,ci accorgeremo che esse si
sono rivolte verso la parte del
terreno contenente più acqua. Lo stesso accade se
concimiamo il terreno solo su un
punto. La pianta dimostra quindi di percepire gli stimoli
chimici costituiti dall'acqua e
dal concime e di reagire con dei movimenti.
Come
avviene?
Molto probabilmente il
chemiotropismo avviene perché è diminuito l'accrescimento delle
cellule su uno dei lati della
radice.
Reazione al calore.
Termonastìa
(dal
greco “thermòn”,calore).
Se trasportiamo un tulipano in
una stanza a temperatura più elevata di 10° vediamo,in
pochi minuti,i petali aprirsi;
succederà il contrario riportandolo all'esterno. Molte piante,
come l'anemone,il geranio,il
croco,percepiscono infatti cambiamenti di temperatura minimi.
Come
avviene?
Aumentando la temperatura,si
accresce la faccia superiore del petalo,diminuendo si accresce
invece quella inferiore,che
obbliga il petalo a ripiegarsi.
Reazione al contatto.
Aptotropismo
(dal
greco “apto”,tocco).
Se con un bastoncino tocchiamo
il viticcio di una zucca vediamo che,in un minuto circa,
il viticcio si curva e tende ad
avvolgersi dalla parte dalla quale è stato toccato. Questo è
l'aptotropismo,cioè la capacità
che hanno molte piante di percepire un contatto e reagire:
esse hanno cioè un vero e
proprio senso del tatto. Molto evidente è la sensibilità al tatto
delle piante rampicanti munite
di viticci; questi sono in condizione di avvolgersi intorno a
dei sostegni non appena li hanno
toccati.
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