Il metano. Chimica degli elementi.

Mauro Goretti - Programmatore.




Il metano. Chimica degli elementi.

Circa 2 secoli fa,Alessandro Volta,il famoso inventore della pila elettrica,camminando tra i canneti
delle acque basse del Lago Maggiore fece una singolare scoperta. Egli si accorse che,agitando il fondo con un bastoncello,dalle bollicine che venivano alla superficie esalava un gas infiammabile.
Questo gas,che Volta chiamò “aria infiammabile delle paludi”,non era altro che il metano. Nessuno poteva allora immaginare che quel gas si sarebbe sprigionato dal sottosuolo per milioni
di metri cubi al giorno costituendo una grande ricchezza.

Che cos'è il metano.

E' un gas composto di un atomo di carbonio e di 4 di idrogeno. Il metano è una sostanza incolore,
inodore,che brucia nell'aria con fiamma azzurrognola. In natura,il metano si sviluppa dalla
fermentazione di sostanze organiche animali e vegetali che sono in via di decomposizione nelle
acque paludose (per questo è anche chiamato “gas delle paludi”). Si produce anche nelle miniere
di carbone fossile,nelle quali,venendo a contatto con l'aria,genera un miscuglio esplosivo e quindi
pericoloso detto grisou (pron,grisù). Il metano,il più semplice degli idrocarburi si ricava anche dalla
fermentazione dei detriti organici contenuti nelle acque di fognatura.

La ricerca del metano.

Il metano deriva quasi esclusivamente da giacimenti di origine petrolifera. Quasi nessuna importanza ha ormai la sua estrazione dalle acque paludose o di fognatura. Il sistema più usato
per esplorare il terreno in cui si crede che vi sia un deposito sotterraneo di metano è quello
a riflessione”,identico cioè al sistema a cui si ricorre per scoprire un giacimento di petrolio.
Alcuni pozzi trivellati raggiungono la profondità di oltre 3000 m. In Italia,l'inizio delle ricerche
sistematiche del metano risale al secolo scorso,ma fino alla seconda guerra mondiale (anno 1939)
si ebbero dei risultati molto scarsi. A cominciare però dal 1948,con la scoperta dei grandi
giacimenti di Caviaga (nel Lodigiano) e di Cortemaggiore (nel Piacentino),l'Italia divenne una
delle maggiori produttrici di metano in Europa. Attualmente,il nostro più ricco giacimento di
metano è quello di Ravenna,scoperto nel 1953. Giornalmente,dai vari giacimenti,vengono estratti
circa dieci milioni di metri cubi di metano.

I metanodotti.

Fino a pochi decenni fa,il metano era considerato un prodotto di ben poca utilità. In seguito,
ci si accorse che esso poteva prestarsi a diverse utilizzazioni (poteva essere impiegato sopratutto
come carburante e come combustibile per uso sia domestico che industriale). Si impose allora
la necessità di provvedere al trasporto del metano dalle zone di estrazione a quelle,spesso molto
lontane,di utilizzazione. Poiché per distribuire un gas il mezzo più conveniente è quello di avviarlo
attraverso dei tubi,si pensò di far giungere il metano nei luoghi di impiego per mezzo di una rete di
tubazioni (chiamate metanodotti),lunghe a volte centinaia di chilometri. Di solito,le tubazioni che
costituiscono un metanodotto sono sotterranee; quando però devono attraversare un fiume o altri
ostacoli,vengono fatte passare attraverso ponti sospesi. Una densa rete di metanodotti serve tutta la
zona industriale della Lombardia,del Piemonte e dell'Emilia.

Utilizzazioni.

Il primo uso al quale fu destinato il metano è stato quello di carburante,in sostituzione della benzina.
Tuttavia,a causa dell'elevato peso delle bombole nelle quali è contenuto il metano,tale impiego
non è riuscito molto vantaggioso. In seguito però sono state costruite bombole più leggere con
leghe di acciaio e si è inoltre trovato il sistema di rifornire di metano gli autoveicoli,senza dover
cambiare le bombole. Il metano oggi viene usato quasi esclusivamente come combustibile. Questo
suo impiego presenta un notevole vantaggio: la combustione a metano non lascia residui (ceneri o

scorie) e consente quindi di mantenere un'assoluta pulizia nelle canne fumarie. Molte grandi industrie italiane utilizzano già da tempo il metano per il funzionamento di forni e caldaie.
 
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