Il mistero della legione perduta.
Il mistero della legione perduta. Leggende.
Una città chiamata Roma è stata fondata in Cina con 160 anni di anticipo sul primo contatto tra i due imperi più potenti dell'antichità.
Ai margini del
deserto del Gobi e della sconfinata Mongolia, Lijan potrebbe
nascondere il mistero sulla sorte di una legione romana perduta oltre
duemila anni fa. Nel 53 avanti Cristo Marco Licinio Crasso muove
guerra contro i parti, una delle maggiori potenze dell'antica Persia,
con un esercito di 35 mila legionari, quattromila cavalieri gallici e
altrettanti ausiliari. Ad attenderlo un'armata di 10 mila uomini
sotto il comando del generale Surena. Lo scontro è ricordato come
la battaglia di Carre, nell'odierna Turchia. Crasso viene ucciso e
la sua testa portata a Orode, re dei parti. Il sovrano sta
assistendo alla tragedia di Euripide Le baccanti. La
testa di Crasso diventa, così, secondo il racconto di Plutarco,
quella del protagonista dell'oera: Penteo sacrificato. Al termine
della battaglia, sul campo restano 20 mila legionari. Alcuni dei
superstiti fuggono alla volta della Siria. Ben 10 mila soldati sono
fatti prigionieri. È la loro sorte a dare origine al mistero della
legione perduta. Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis
historiae, racconta della
presenza di prigionieri romani nella città di Antiochia. “Lì
scrive sono stati portati dal re Orode i romani sopravvissuti alla
sconfitta di Crasso. Antiochia e Carre distano 2.500 chilometri. Un
viaggio durissimo fra il deserto e le montagne dell'Asia centrale. I
parti avevano portato i legionari ai confini orientali del loro
impero, nel punto più lontano da Roma. A riprendere la storia della
legione perduta di Marco Licinio Crasso è Homer H. Dubs, reggente
della cattedra di cinese alla prestigiosa università di Oxford dal
1947 al 1959. Nel 1957 Dubs scrive un articolo che ancora oggi, a
quasi sessant'anni dalla sua pubblicazione, fa discutere gli storici
di tutto il mondo: A roman city in ancient China, una
città romana nella Cina antica. Lo studioso propone una teoria
sorprendente: i legionari romani non si sono fermati ai confini
orientali dell'impero dei parti ma hanno proseguito ancora più a
est, verso la Cina, dove hanno fondato una città chiamata Lijan, il
nome che gli antichi cinesi davano a Roma e al suo impero.
Verità davvero sorprendente.
Nel
36 avanti Cristo i cinesi decidono di attaccare la fortezza di Jzh
Jzh a Sogdiana: è durante questa battaglia che farebbe la sua
misteriosa ricomparsa la legione perduta di Crasso. Sono passati 18
anni dalla battaglia di Carre e dalla tragica sconfitta dei reparti
romani. Lo scrivano di corte Ban Biao racconta, nelle pagine dello
Han Shu, che i cinesi
avevano ammassato 40 mila uomini fuori dalle mura della fortezza. È
stato allora che, tra lo stupore degli assedianti, dalle porte della
città sono usciti circa 100 soldati che si sono disposti con uno
schieramento serrato, non
usuale a quelle latitudini: ricordava la testuggine dei legionari.
Una constatazione storica induce a pensare che quella formazione
fosse effettivamente romana: il fatto che le altre che hanno
combattuto contro i cinesi erano formate esclusivamente da cavalieri.
La battaglia è cruenta. I cinesi cingono d'assedio Sogdiana,
decimando i cavalieri di Jzh Jzh. Gli arcieri imperiali riversano le
proprie frecce sui mongoli, senza pietà. La città cade dopo tre
giorni. I cinesi uccidono molte persone, circa 1.500, ma risparmiano
alcuni nemici. Il testo di Bian Biao riporta il numero esatto: 145
prigionieri vengono portati vivi in Cina. Dubs sostiene che fossero
romani. A suo parere la prova sarebbe proprio la fondazione da parte
di questi legionari della città di Lijan, nell'ovest della Cina a
settemila chilometri da Roma, fra lo sterminato deserto del Gobi e le
montagne del corridoio del Gansu. È qui, dove transitava la via
della seta, che bisogna cercare gli eredi della legione perduta.
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