Le discariche.
Geologia.
Le discariche.
Lo smaltimento dei rifiuti solidi
urbani costituisce per
una grande città un enorme problema
igienico,economico
ed organizzativo di non semplice
valutazione tecnica,
anche per il loro progressivo aumento.
E' sufficiente pensare che Roma produce
giornalmente
3800 t di rifiuti solidi e città come
Firenze 600 t .
Questi rifiuti rappresentano sempre e
dovunque un
serio pericolo di inquinamento. In
Italia contro 750
circa discariche controllate,censite in
8 regioni,si
hanno oltre 4000 discariche abusive.
Simili problemi
si hanno anche in altri Paesi. A
Varsavia,ad esempio,
si verifica un continuo aumento del
loro impatto
sull'ambiente
(Srokowoska-OgnstaeWasilijew,)
mentre a Buenos Eires,dove su 5000 km2
vive
1/3
della popolazione argentina (oltre 30 milioni)
si
hanno a causa dei rifiuti notevoli problemi di
inquinamento
che investono sopratutto il Rio
de
La Plata. Da un'indagine fatta nel 1980 dall'Ente
Nazionale
Cellulosa e Carta risultava che la
produzione
dichiarata di rifiuti solidi urbani
era
dell'ordine di 15 milioni di t annue e che
ogni
cittadino produceva annualmente una
media
di 260 kg di rifiuti solidi. Inoltre,il 50%
circa
dei Comuni aveva in funzione una discarica
semplice,mentre
soltanto il 29% utilizzava una
discarica
controllata dove avveniva lo smaltimento
di
circa il 38% dei rifiuti. Il problema viene in parte
risolto
con gli inceneritori;degli 86 funzionanti in
Italia
gran parte però saranno chiusi a tempo
indeterminato
a partire dal 1987 in quanto
risultano
privi di camera post-combustione e
degli
altri accorgimenti previsti dal decreto legge
del
1982. I rifiuti però non aspettano le norme
burocratiche
per cui si accumulano continuamente.
Mentre
si hanno notizie sull'entità dei rifiuti urbani,
più
problematico appare il calcolo di quelli
industriali.
Secondo il Ministero dell'Ambiente,
un
censimento che è stato reso noto nel 1986
parla
di 50 milioni di tonn/anno per l'intero paese.
Meno dati si hanno ora per quanto
riguarda i rifiuti
agricoli e zootecnici. Un'indagine
ecologica recente
stima in almeno 100 milioni di
tonn/anno il totale
dei rifiuti prodotti in Italia. Va
rilevato tuttavia che
il semplice accumulo dei rifiuti va per
essere sostituito
con tecnologie di trattamento che
consentono recuperi
parziali. Tutto ciò porterà
certamente ad una
riduzione dell'impatto ambientale. Più
Comuni
si riuniranno per dare vita a Consorzi
in modo
che le discariche diminuiscono ed
utilizzino
siti idonei sotto tutti i punti di
vista.
I rifiuti urbani vanno incontro a
processi
biochimici,che vanno dalla
putrefazione,
all'ossidazione e alla nitrificazione.
Questi processi,detti comunemente di
fermentazione,dipendono
dalla natura delle
materie organiche
contenute,dal suolo dove
vengono deposte,dal
sottosuolo e dalle acque
che possono
incidere in modo permanente o
saltuario. Da
questi processi se lo scarico avviene
a cielo aperto,si
hanno comunque esalazioni
moleste,più o meno
intense e condizioni
favorevoli per il
moltiplicarsi di insetti e topi.
Lo scarico
controllato vuole evitare tutto ciò
e quindi permettere
che i processi di fermentazione
avvengano senza
arrecare danni. Qualsiasi
intervento sui
rifiuti provoca reazioni più o
meno inquinanti per
cui il problema,molto
dibattuto,appare
spesso senza vie concrete di
uscita.
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