Matera (Puglia).
I sassi di Matera.
Fino agli anni cinquanta il labirinto rupestre dei Sassi di Matera, in
Basilicata, era ancora abitato, benché sprovvisto di energia elettrica e
di acquedotto. La testimonianza di Carlo Levi sulle terribili condizioni
di vita di quell'insediamento, descritte nel suo romanzo "Cristo si è
fermato a Eboli," richiamò l'attenzione delle autorità su questo problema e
portò infine allo sgombero e al trasferimento degli abitanti nei villaggi
appositamente costruiti di La Martella e Borgo Venusio.
L'insediamento rupestre restò quindi in stato di abbandono, finché il
governo italiano non avviò, a metà degli anni ottanta, un piano di
risanamento e di recupero. Nei Sassi sono rappresentate tutte le ere
dello sviluppo umano. Le prime abitazioni rupestri risalgono all'epoca
preistorica. Nell'VIII secolo si rifugiarono a Matera dei monaci
provenienti dall'Asia minore, che vi costruirono chiese rupestri con
volte, cupole e colonnati decorati con affreschi che oggi sono considerati
fra gli esempi più significativi della pittura bizantina.
Di particolare interesse sono le chiese rupestri di San Pietro in Principibus,
della Madonna della Croce, di San Nicola dei Greci, di Santa Maria de
Idris, di Santa Barbara, si Santa Maria della Valle, di Santa Maria della
Colomba. In seguito si costruirono anche palazzi, con balconate e
terrazze aggettanti sullo strapiombo della gravina.
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