La pioggia e la grandine.
La pioggia e la grandine.
Come si forma la pioggia.
A causa del calore del Sole, specie
durante il giorno, una parte dell'acqua
degli oceani, dei mari, dei fiumi e dei
laghi evapora trasformandosi in vapore
acqueo che, a contatto con gli strati
freddi dell'atmosfera, condensa dando
origine alle piogge. Vediamo in
particolare le varie fasi di questo processo.
Fase uno,
il vapore, che è più leggero dell'aria, sale, e più sale e più
l'aria che
incontra è
fredda; fino a che arriva il momento in cui, data la minore
temperatura
della massa d'aria
fredda su cui scivola l'aria calda, si verifica il processo inverso
a quello di
evaporazione: il vapore cioè si ricondensa originando microscopiche
goccioline che a
loro volta si uniscono e formano le nubi.
Fase due
le gocce di acqua di cui è formata la nube hanno un diametro medio
di 1/100 di
millimetro e una di esse impiegherebbe 16 ore a cadere liberamente
lungo la verticale
se l'atmosfera fosse perfettamente calma. Ma poiché l'atmosfera
praticamente è
sempre in movimento, queste goccioline, muovendosi a loro volta
in sensi diversi
in seno all'atmosfera, non cadono. Eppure la pioggia cade, come
tutti
sappiamo
benissimo. Perché? Vediamo di spiegarlo nella maniera più
semplice.
Terza fase
le goccioline, muovendosi nell'atmosfera, si uniscono fra loro
formando
gocce via via
sempre più grandi che, quando raggiungono le dimensioni sufficienti,
precipitano sulla
terra. Perché le gocce cadono basta che raggiungano il diametro di
1/10 di millimetro
(e oltre, con un massimo di 5 millimetri). Si pensi che una
gocciolina
pronta per cadere
contiene una quantità di acqua fino a un milione di volte maggiore
rispetto alla
gocciolina originaria. Questo fenomeno di << crescita >>
delle gocce può
verificarsi nelle
due maniere seguenti: per urto: le goccioline che costituiscono le
nubi
vengono <<
sballottate >> con violenza dai venti. Quando le loro
traiettorie si incrociano,
esse urtandosi si
fondono e danno origine a gocce via via sempre più grandi che,
raggiunto
un certo peso,
cadono sotto forma di pioggia; per derivazione da cristalli di
ghiaccio: in
mezzo alle nubi
temporalesche (chiamate cumulonenbi) la temperatura è molto fredda e
le goccioline
d'acqua ghiacciano formando minuscoli cristalli di ghiaccio che
precipitano
verso la terra; se
cadendo attraversano uno strato di aria calda fondono e arrivano a
terra trasformate
in pioggia.
La grandine.
Anche se la grandine cade molto meno
frequentemente della pioggia il suo processo
di formazione è altrettanto semplice,
perché si basa sempre sulle differenze di temperatura
tra uno strato e l'altro
dell'atmosfera. Infatti, se in una nube c'è una notevole differenza
di temperatura tra la base (meno
fredda) e la sommità (più fredda), un ago di ghiaccio,
scendendo dalla parte più alta verso
il basso, incontra delle goccioline d'acqua che
solidificano immediatamente sulla sua
superficie. Delle correnti ascensionali fanno poi
risalire verso le zone più alte e più
fredde questo chicco di grandine in formazione, sul
quale si deposita uno strato di
ghiaccio. Questo fenomeno di discesa e di risalita del
chicco di grandine si verifica
parecchie volte e intorno all'ago originario si vengono a
formare vari strati di ghiaccio, fino a
quando il chicco raggiunge un peso sufficiente per
cadere fino al suolo. La grandine
colpisce di preferenza le regioni temperate; nelle regioni
tropicali, infatti, i chicchi fondono
prima di cadere al suolo e nelle regioni fredde sono
rare le grandinate come sono rari i
temporali.
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