Arte e letteratura d'Irlanda
Arte e letteratura
d'Irlanda
Tra tutte le
caratteristiche e le espressioni culturali che
tracciano il profilo del
popolo irlandese,l'uso della lingua
e della scrittura è forse
ciò che meglio li rappresenta.
L'amore degli irlandesi
per la loro lingua e la grande
tradizione orale del paese
hanno contribuito a formare
scrittori e romanzieri
diventati famosi in tutto il mondo.
Questo primato è ancora
più sbalorditivo se si pensa
che ciò è avvenuto con
una lingua imposta da un
invasore straniero,ma gli
irlandesi hanno risposto a
questo atto di pirateria
culturale dando vita ad uno
straordinario
ibrido:inglese a tutti gli effetti,ma
infarcito e arricchito dai
ritmi,le inflessioni,la
pronuncia e le peculiarità
grammaticali dell'irlandese.
L'opera dei tempi antichi
più importante è "l'Ulaid Cycle"
(ossia "La Saga
dell'Ulster",la versione irlandese
dell'epopea
omerica),dapprima tramandata oralmente
e successivamente
trascritta tra l'VIII e il XII secolo.
Il nucleo centrale di
questo ciclo,un racconto
intitolato "Tàin Bò
Cùailnge" ( La grande razzia),
narra di una battaglia tra
la regina Maeve di
Connaught e Cùchulainn,che
è l'eroe principale
dell'antica mitologia
irlandese. La figura di Cùchulainn
ricompare costantemente
nelle opere degli scrittori
irlandesi successivi,da
Samuel Beckett a Frank
McCourt. In italiano,si
può leggere di William
B. Yeats "Il ciclo di
Cùchulainn",cinque drammi
celtici che rivelano tutta
l'ammirazione dell'autore
per le leggende e i miti
della sua antica patria.
Con un balzo di mille anni
dall'epoca dell'"Ulaid Cycle",
oltre il genio di Jonathan
Swift (1667-1745) e dei
suoi "Viaggi di
Gulliver",da leggere nell'edizione
integrale,si giunge
all'era del grande Oscar Wilde
(1854-1900) e del creatore
di "Dracula" Bram
Stoker (1847-1912). Il suo
romanzo è compreso
nella bella raccolta
"Creature dell'orrore".
Frankestein,Dracula,Lo
strano caso del Dr Jekyll
e Sig. Hyde,e c'è chi
sostiene che il nome del
sinistro conte derivi
dall'irlandese "droch fhola"
(cattivo sangue). Allo
stesso secolo appartenne
anche quel gigante
letterario che fu James Joyce
(1882-1941),motivo
d'orgoglio per tutti gli irlandesi
benché sia difficile
trovare persone che abbiano
davvero letto l'"Ulisse"
da cima a fondo !
Di Oscar Wilde,nato a
Dublino ed educato alle
lettere fin dalla prima
infanzia nel salotto letterario
della madre
poetessa,ricordiamo capolavori come
il romanzo "Il
ritratto di Dorian Gray",e il lavoro
poetico "La ballata
del carcere di Reading".
La Ballata fu composta in
prigione,dove Wilde
scontò una pena per
omosessualità. A coloro
che sono attratti dalla
personalità dello scrittore,
celebre aforista e
raffinato esteta,è consigliata
anche la lettura di "Gli
ultimi anni di Oscar Wilde".
Nel 1904,su di un
periodico irlandese per
agricoltori fecero la loro
comparsa tre racconti
brevi firmati con lo
pesudonimo di Stephen Dedalus,
nome che James Joyce aveva
scelto in riferimento
al Dedalo della mitologia
greca. In seguito tali
racconti entrarono a far
parte di "Gente di Dublino",
pubblicato 10 anni più
tardi. Lasciata l'Irlanda proprio
nel 1904,Joyce passò la
maggior parte dei 10 anni
successivi a Trieste in
esilio volontario. Nel 1916
uscì "Dedalus".
Il "Ritratto dell'artista da giovane",
un autoritratto in cui
Joyce fissa ed esorcizza la
sua giovinezza. Dopo sette
anni di lavoro,nel 1921
vide la luce
l'"Ulisse",che inizialmente doveva essere
un racconto,ma poi divenne
un'opera cosmica
costruita attorno alla
cultura e alla storia della
comunità umana. Durante
la sua vita,Joyce
intraprese molti viaggi
attraverso l'Europa,ma
l'ambientazione delle sue
opere,così saldamente
legata a Dublino,lo fece
diventare uno dei più
radicati,oltre che
cosmopoliti,scrittori irlandesi.
Gran parte della
produzione letteraria di Joyce
risale al periodo in cui
l'autore visse a Parigi,
allora in pieno fermento
artistico e culturale,
e lo stesso accadde anche
ad un altro grande
maestro della
sperimentazione linguistica
e stilistica,Samuel
Beckett (1906-1989).
Influenzate dalla poetica
dantesca e dalle
disquisizioni filosofiche
del filosofo francese
Decartes,le opere di
Beckett gravitano attorno a
temi esistenziali
fondamentali come la condizione
umana e la natura dell'io.
Probabilmente la sua
opera più nota è
"Aspettando Gotod",la quale,
la sua incrollabile
reputazione è dovuta anche
a una nutrita serie di
racconti e romanzi dallo
stile asciutto e rigoroso.
Tra le decine di scrittori
irlandesi del '900 che
hanno conquistato
riconoscimenti
pubblici,ricordiamo poi il
drammaturgo e romanziere
Brendan Behan
(1923-1964),che intrecciò
la tragedia e la
commedia di una vita
turbolenta in opere
come Brendan
Behan:"Ragazzo di Borstal",
scritta nel riformatorio
inglese dove scontava
la pena comminatagli per
aver militato nell'IRA.
Nelle librerie,si può
trovare anche il "talk book",
un pubblicato postumo,dal
titolo "Confessioni
di un irlandese
ribelle",che l'autore incise su nastro
quando era malato di
diabete e costretto
all'immobilità. Behan
morì di alcolismo in
giovane età. Originario
di Belfast,Clive S.Lewis
(1898-1963),è il celebre
autore dei sette volumi
che compongono "Le
Cronache di Narnia",una
serie di racconti
allegorici per bambini;per due
di questi è stata
realizzata la trasposizione
cinematografica e nel 2010
è già stata prevista
l'uscita sul grande
schermo del terzo episodio
della saga "Le
Cronache di Narnia-Il viaggio del
Veliero",attualmente
ancora in lavorazione.
Altri scrittori
dell'Irlanda del Nord hanno
naturalmente raccontato il
periodo del
"Troubles" nelle
loro opere:è il caso,per
esempio,del romanzo di
"Cal" di Bernard
MacLaverty (nato a
Belfast,nel 1942),trasposto
poi in versione
cinematografica. Tra i tanti
scrittori contemporanei
spiccano alcune vere e
proprie star
letterarie,come Roddy Doyle (nato a
Dublino,nel 1958),autore
della "Trilogia di Barrytown",
"The
Commitments","Bella Famiglia!","Due sulla
strada",oltre che una
serie di opere più serie;
ricordiamo anche il
vincitore del Booker Prize
John Banville (nato a
Wexford,nel 1945),che
si è aggiudicato il
prestigioso riconoscimento
con il romanzo "Il
mare",e il favoloso Colm Tòibìn
(nato a Enniscorthy,nel
1955),il cui romanzo "The
Master",sulla figura
di Henry James,gli ha valso
il premio del Los Angeles
Times quale migliore
romanzo dell'anno,nonché
il primo IMPAC,mai
consegnato a un autore
irlandese. L'Irlanda vanta
anche una discreta
rappresentanza di scrittrici.
Lo stile intimistico di
Meave Binchy (nata a Dalkey,
nel 1940) l'ha proiettata
ai vertici delle hit paraide
letterarie davanti a molti
grandi della lettarutura
irlandese,tra cui Beckett
e Behan,e la sua lunga
lista di bestseller
comprende "La ricetta di un sogno",
e "Amiche",entrambi
diventati film di successo.
Nuala O'Faolain
(1940-2008),ex opinionista
dell'Irish Times,compose
quasi involontariamente
un'autobiografia dopo che
una piccola casa
editrice le chiese di
scrivere un'introduzione
ad una raccolta dei suoi
articoli. La sua prosa
irriverente,divertente e
toccante incontrò il favore
dei lettori e il saggio
venne pubblicato con il
titolo "Sei qualcuno
?",entrambi diventati bestseller
internazionali. L'Irlanda
vanta ben quattro vincitori
del premio Nobel per la
letteratura;George Bernard
Shaw nel 1925,William B.
Yeats nel 1938,Samuel
Beckett nel 1969 e Seamus
Heaney nel 1995.
Il prestigioso premio
annuale IMPAC,un'iniziativa
della Dublin City Public
Libreries,raccoglie
segnalazioni dalle
biblioteche di tutto il mondo e
euro 100.000;tra i
vincitori delle scorse edizioni
ricordiamo l'australiano
David Malouf e l'inglese
Nicola Barker.
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