I bagni del medioevo.
Mauro Goretti |
I bagni del medioevo.
Attività immorali nei bagni pubblici.
I bagni pubblici, in un primo tempo,
erano aperti a entrambi i sessi: vi si mescolavano donne e uomini,
anche di diverse età e, quel che più contava, corpi nudi che si
immergevano nell'acqua o
nel vapore. Non sorprende, pertanto,
che di frequente sorgessero scandali legati alle attività immorali
che si supponeva accompagnassero il rito del bagno. Anche alcune
fonti scritte sembrano
suggerire che i bagni medievali
potessero trasformarsi in luoghi destinati ai piaceri della carne.
Un manoscritto del XIII secolo descrive
in maniera significativa i bagni di “Erfurt”, in Germania:
“Se avete bisogno di lavarvi e amate
le comodità, potete entrarvi con fiducia. Sarete ricevuti
gentilmente. Una graziosa ragazza vi massaggerà onestamente con la
sua dolce mano. Un barbiere
esperto vi raderà senza lasciar cadere
la minima goccia di sudore sul viso. Stanchi del bagno,
troverete un letto per riposarvi. Poi
una donna graziosa, che non vi dispiacerà, con aria virginale
vi accomoderà i capelli con abile
pettine. Chi non le carpirebbe dei baci, se lui ne ha voglia e lei
non rifiuta? Vi si chiede pure un
compenso, un semplice denaro basterà”.
Nonostante le critiche, i bagni erano
attività di affari organizzate e redditizie, che ben presto si
inserirono nel paesaggio cittadino di tutta Europa. A Parigi, per
esempio, nel 1292 si contavano
26 stabilimenti, e un banditore
percorreva le strade per evitare gli abitanti ad approfittare del
caldo
dei “balnea” e delle stufe.
Restrizioni e divieti.
Lo stretto legame tra bagni pubblici e
sessualità fece sì che presto venisse limitato e regolato l'accesso
agli stabilimenti. In Castiglia, per esempio, si decise che i bagni
erano destinati agli
uomini il martedì, il giovedì e il
sabato, e alle donne il lunedì e il mercoledì, mentre il venerdì e
la domenica rimanevano a disposizione
degli ebrei. Anche gli Statuti di Valencia regolamentavano
l'attività balneare. In uno di essi,
che risale al tempo di Giacomo I d'Aragona (1208-1276), era fatto
divieto di utilizzare i bagni la
domenica e il venerdì santo.
Queste regole di alternanza si
diffusero ben presto in altri luoghi, dentro e fuori Europa. Nel
mondo
islamico gli uomini dovevano recarsi ai
bagni al mattino e le donne al pomeriggio. A Parigi e
Strasburgo vennero costruiti spazi
diversi per maschi e femmine. Questa decisione di stabilire distanze
fisiche derivò dalla consapevolezza che i bagni potevano diventare
luoghi di prostituzione,
tanto che nel 1411 gli ufficiali
municipali di Avignone proibirono l'ingresso ai bagni agli uomini
sposati. Ma le norme che restringevano
l'accesso non furono mai applicate con rigore; da qui le
numerose denunce contro gli
stabilimenti.
L'ultima e drastica misura adottata
contro i bagni pubblici fu il loro smantellamento. Già nel XV
secolo furono vietati a Londra, e da
allora le chiusure si succedettero senza sosta.
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