La scienza tra i ghiacci.
La scienza tra i ghiacci.
La stagione estiva antartica 2011-2012
non sarà dimenticata facilmente. A dicembre 2011 si è celebrato il
centenario delle spedizioni del norvegese Roald Amundsen e del
britannico Robert Falcon Scott, a capo di due missioni che per la
prima volta raggiunsero il Polo Sud. Più di recente, all'inizio di
febbraio, una perforazione russa ha raggiunto il lago subglaciale
Vostok: un bacino sigillato da almeno 20 milioni di anni da una
coltre di ghiaccio spessa 3 chilometri. L eacque di questo lago
potrebbero fare luce sull'atmosfera e la biosfera di tempi remoti.
L'Antartide è un continente in cui quasi nessuno vorrebbe abitare,
ma che è sempre più ambito da diverse nazioni.
Non ci sono città, ma stazioni di
ricerca. Le decisioni sono prese sulla base di accordi tra i 29
paesi
firmatari del Trattato Antartico. Il
numero dei suoi abitanti oscilla in maniera impressionante: dai 5000
del periodo estivo (turisti esclusi) ai 300-400 delle stazioni
invernali sul territorio.
Altri numeri, comunque, rispetto ai
tempi di Amundsen e di Scott. Ma una delle caratteristiche più
straordinarie di questo continente è la sua gestione affidata agli
scienziati. Come mai i paesi che ne rivendicano alcune aree hanno
allentato la presa? Secondo lo studioso Massimo Frezzotti,
glaciologo e responsabile dell'Unità Tecnica Antartide dell'ENEA, la
ragione potrebbe semplicemente essere che in passato i governi “non
pensavano che l'Antartide potesse essere sfruttata dal punto di vista
economico”. A conferma di ciò, fino a poco tempo fa c'erà una
proposta
simile per l'Artico. L'idea però è
stata accantonata di recente, quando i giacimenti marini di
idrocarburi in quella zona del pianeta hanno cominciato a essere
sfruttabili economicamente. È stat una scelta di comodo quella che
ha inizialmente unito i paesi firmatari del Trattato Antartico, di
cui lo scorso anno si celebrava il cinquantennale dell'entrata in
vigore. Così, per decenni l'Antartide è stata presentata come una
riserva naturale, dedicata alla pace e alla scienza. Da allora lo
“status” non è cambiato. È vero però che l'aumento delle
conoscenze scientifiche riguardo il territorio antartico, e più in
generale la Terra, ha fatto trasformare un'intenzione in necessità.
L'Antartide è davvero quel grande laboratorio scientifico che gli
scienziati proclamavano, ed è realmente un archivio incontaminato di
informazioni per la conoscenza della Terra. In un pianeta che si
interroga
sul proprio futuro, l'intento iniziale
è diventato un'esigenza, forse un'urgenza.
Sono passati più di cinquant'anni, e
oggi i paesi che operano in Antartide sono 29, la base Amundsen-Scott
originale è stata sepolta dalla neve e in migliaia di anni i suoi
resti migreranno lungo i 4000 metri di ghiaccio su cui poggiava fino
a raschiare il substrato roccioso; nel 2010 gli Stati Uniti hanno
completato una nuova struttura. Secondo il Council of Managers of
National Antartic Program (COMNAP), l'associazione internazionale che
raccoglie i programmi antartici nazionali, le basi permanenti,
esclusi cioè i 19 campi stagionali, sono 79, e presto diventeranno
80,
quando la Corea del Sud avrà
completato la base a Baia Terra Nova, per la quale Seoul ha stanziato
80 milioni di euro.
Commenti
Posta un commento
Ciao a tutti voi, sono a chiedervi se avete preferenze per Post di vostro interesse
in modo da dare a tutti voi che mi seguite un aiuto maggiore, grazie per la vostra disponibilità.